mercoledì 28 dicembre 2011

“Primarie” nel PdL

L’attuale assetto del PdL, a Carrara, è da tempo “cristallizzato” attorno al candidato (unico) Laquidara e ad una coalizione di formazioni che prevede la presenza della “Destra”.

Una “imperdonabile concessione” che il partito non può permettersi per la tradizione politica e “l’inclinazione” storica della città ed, in secondo luogo, per la necessità d’intercettare il “voto moderato” di chi guarda al PdL come forza (moderata) in grado di aggregare e riproporre unite le varie anime di un centro destra frammentato (dagli sviluppi della politica nazionale) e non privarsi di un posto in lista a, solo ed esclusivo, vantaggio della “Destra”.

In linea con lo spirito liberale e la tradizione di “Forza Italia” rilanciamo le “primarie del PdL a Carrara” con candidati che rappresentino al meglio l’indirizzo nazionale, indicato recentemente dal Segretario Angelino Alfano, per celebrare congressi e primarie aperte a tutte le componenti, non solamente agli “iscritti”.

Un passaggio necessario, decisivo, per non partire battuti in partenza nel 2012, presentando un candidato che garantisca un dibattito interno al partito, aprendo a forze “moderate” ed alleanze con Fli, per evitare di confinare, definitivamente, il PdL ad ruolo di “comprimario” alle prossime amministrative.

 
(PdL)
Francesco Sinatti

venerdì 23 dicembre 2011

Ostacoli al cambiamento nel “PdL”

Da qualche tempo, il PdL, in provincia, langue per iniziative e confronto interno al partito che, nell’ultimo anno, ha segnato il punto più basso per attività sul territorio; tutto fermo, nulla si muove, i rarefatti coordinamenti sono tenuti in un atmosfera di “smobilitazione” 8 settembre 1943, la “passione” politica non abita più nel PdL. 

A Carrara, la candidatura di Laquidara, senza vere alternative, mostra carenza di uomini e dibattito interno facendo preludere ad una “resa senza condizioni” e senza combattere, cioè un colpo di grazia ad un partito che, alle ultime amministrative, ha portato sei consiglieri nell’assise cittadina che rischia, nel 2012, di far passare il solo candidato sindaco con percentuali sotto il 10%.

Tutto ciò non sembra, però, spronare al cambiamento e a tentativi di trovare delle alternative, ma anzi si ostacolano nuove candidature e si preparano congressi che potrebbero essere ad esclusiva partecipazione (e voto) degli iscritti, questo non è il nostro PdL e, soprattutto, non è un modo “democratico per presentare il partito alle amministrative 2012-13.


Popolo Azzurro
Francesco Sinatti

domenica 18 dicembre 2011

A Strasburgo: “Casalini contro l’Italia”


Il ricorso all’alta Corte per i diritti dell’uomo di Strasburgo suscita, di nuovo, polemiche che sembravano ormai sopite con la sentenza di Cassazione, ultimo grado di giudizio del supremo tribunale nazionale, sulla “querelle” Caruso - Casalini, ma l'articolo apparso sulla Nazione del 6 dicembre, invece di chiarire la questione, ha di nuovo “buttato benzina sul fuoco”.

Facciamo un passo indietro, perché, Casalini, arrivato al termine dell’estenuante vicenda giudiziaria, su consiglio del suo avvocato difensore D. Granara, decide di rivolgersi all’alta corte dei diritti dell’uomo citando il sistema normativo nazionale in materia elettorale.

Il "pezzo" avrebbe dovuto mettere in evidenza che Casalini ha adito alla corte contro l’Italia, indipendentemente, dalla vicenda giudiziaria precedente che ne è solo l‘antefatto, ma il giornalista per carenza di conoscenza della materia ha preferito fare un titolo a quattro colonne che ha smentito poi con una replica faziosa concessa alla controparte scatenando le solite polemiche strumentali.

In realtà la 1°sezione della corte ha valutato la proponibilità del ricorso giudicandolo AMMISSIBILE, ma non si è ancora espressa nel merito per un eventuale procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, quindi nulla a che vedere con quanto sostenuto dal quotidiano; la notizia doveva essere data per quello che era mettendo in evidenza che si faceva valere un diritto costituzionalmente riconosciuto che non poteva essere in alcun caso archiviato come “polemica strumentale” evitando di prestare il fianco a repliche sconclusionate e fuori luogo che offuscano il risultato del ricorso.

Nella notizia (cosi come avrebbe dovuto essere data) non vi è traccia di attacchi al PdL, ai suoi organi e non vi è, nemmeno, traccia degli eventuali personalismi che precedentemente avevano animato i tre gradi di giudizio.

In conclusione, la “suscettibilità” dell’On. Migliore e del maresciallo Caruso sarebbe degna di miglior causa e, quanto sostenuto nella replica, da rispedire al mittente perché non attinente ai fatti cosi come si sono realmente svolti.

Popolo Azzurro
Francesco Sinatti






sabato 17 dicembre 2011

“Un campo da calcio fronte mare”

Recente l’inchiesta sulle carenze delle strutture sportive in città che ha messo in evidenza la trascuratezza e l’abbandono nel quale giacciono campetti da calcio, palazzetto e piscina comunale.

Singolare, però, che la “distratta” cronista non faccia menzione dell’area immediatamente retrostante al noto ristorante da “Riccà”, a Marina di Massa, su quale insiste un campo da calcio che rientrerebbe, a pieno titolo, fra le strutture da annoverare nell’inchiesta, non foss’altro per il fatto che trattasi di proprietà demaniale, sulla quale, il Comune, avrebbe il diritto di prelazione per l’acquisto, ma l’ente locale pare abbia rinunciato a questo diritto a favore di due privati.

Il “caso” vuole che il campo si trovi proprio su di un area fronte mare e quindi “strategica” per un eventuale cambio di destinazione d’uso. Una circostanza casuale? Chissà! Fra tutte le strutture, questa, sembra essere quella da “monitorare” con maggiore attenzione per i possibili e “scontati” sviluppi a cui assistiamo, di solito, in terra Apuana.


Popolo Azzurro
Francesco Sinatti



giovedì 15 dicembre 2011

Gli indagati per l'affaire CERMEC


Questi i nomi degli indagati per "l'affaire CERMEC" alla chiusura delle indagini:

Domenico Del Carlo, legale rappresentante di Delca, la società di trattamento rifiuti di Vicopisano principale fornitrice di Cermec e socia al 49% dello stesso Cermec in ErreErre;

  • Ezio Ronchieri, consigliere provinciale del Pdl;
  • Marco Andreani, Api, presidente del consiglio comunale di Massa;
  • Luciano Bertoneri ex presidente di Cermec,
  • Carlo Righini, funzionario dell’Arpat,
  • Roberto Vaira già presidente e poi direttore di Cermec;
  • Michele Del Freo, componente del Cda di Cermec;
  • Lucio Barani, deputato del Psi-Pdl;
  • Marco Betti esponente di Sel ed ex assessore regionale all’Ambiente;
  • Giovanni Menna, dirigente della Provincia di Massa Carrara ora in pensione,
  • Fabio Vernazza, imprenditore (la sua azienda ha in pratica costruito l’impianto ErreErre);
  • Piero Pregliasco, ingegnere, direttore dei lavori per l’impianto di ErreErre;
  • Valter Picchi assessore all'ambiente della provincia di Pisa,
  • Giampiero Scuaglia tecnico di Delca,
  • Emilio Tassoni,
  • Angelo Zucca,
  • Renato Biagioni,
  • Augusto Cardinotti componente del Cda di ErreErre in quota a Delca, Carlo Grassi.


I reati per cui sono indagati, a vario titolo, vanno dalla corruzione alla truffa, all’abuso edilizio, all’abuso in atti d’ufficio, falso e, per alcuni di loro, si contesta anche l’associazione a delinquere. La procura di Massa ha notificato l’avviso di chiusura indagini in queste ore (l’inchiesta è affidata alla sostituto Rosella Soffio).



mercoledì 14 dicembre 2011

"Misteriosi" avvisi di garanzia per il CERMEC

Non trapela granchè sui nomi e sugli avvisi di garanzia, nulla sui giornali, un silenzio che prelude ad una tempesta perfetta, proprio quando avremmo dovuto conferire l'azienda all'ATO di costa, sembrano giunte a conclusione le indagine sul CERMEC, da tempo, al centro dell'attenzione per vicende non commendevoli che, evidentemente, hanno interessato anche il palazzo di giustizia.

Le poche indiscrezioni potrebbero far tremare la politica locale e nazionale, visto che fra i nomi della "casta" sembra ve ne sia uno di "calibro" nazionale, ma per il momento non si conoscono maggiori dettagli sulla vicenda, anche se, non è difficile immaginare i "riflessi" che "la bomba CERMEC" potrebbero avere a tutti i livelli. 

Francesco Sinatti

martedì 13 dicembre 2011

ULTIM'ORA: 20 AVVISI DI GARANZIA PER "L'AFFAIRE CERMEC"

BRAKING NEWS - ULTIM'ORA

20 AVVISI DI GARANZIA PER "L'AFFAIRE CERMEC" COINVOLTI 3 POLITICI LOCALI, MAGGIORI DETTAGLI DOMANI!!!


sabato 10 dicembre 2011

Massa: una città in odore di "mafia"

Da qualche anno sono impegnato politicamente, nell’attività d’inchiesta e denuncia in città, praticando una politica “attiva” e militante, sempre all’opposizione, come “uomo contro” queste amministrazioni, che non hanno nessun colore, se non quello degli affari, che vedono la politica come una questione privata e personale.

In questi anni ho incontrato molte persone, cittadini che si lamentavano, che criticavano, che avevano dei problemi da risolvere, tutti con una ricetta pronta; ma pochissimi disposti ad attivarsi personalmente per dare una “risposta” ed un contributo d’impegno e continuità nella vita pubblica e associativa della città, ossia, più volgarmente, in "politica".“Non ho tempo, poi, ho un attività, non vorrei essere penalizzato per quello che dico...”, un refrain ricorrente.

Caro cittadino, se sei cosi impegnato nelle tue attività, evidentemente, i problemi della città non sono poi cosi urgenti da risolvere, a questo punto, però, non cercare delle “risposte” dove non le troverai e, soprattutto, non criticare la tua amministrazione che “ingiustamente” (o per paradosso giustamente) con il contributo del tuo SILENZIO, ti:

Aumenta la TARSU
Mette il ticket sulle prestazioni sanitarie
Aumenta i prezzi della mensa scolastica
Non ti eroga servizi degni, nonostante TASSE E TARIFFE
Non ti da luoghi dove praticare sport e cultura
Non migliora la città con il piano strutturale
Non ti da un cimitero dove riposare “in pace”
Non ti da un litorale frequentabile d’estate e d’inverno
Non ti da una spiaggia libera e non promuove il turismo
Non ti da “GIUSTIZIA” con inchieste importanti ferme al "palo"
Non ti da “LAVORO” e quindi ti rende succube del bisogno

Ieri, il Pubblico Ministero, F. Manotti, trasferito alla procura di Genova, denuncia la scarsa disponibilità degli apuani a collaborare alle indagini e il loro senso della LEGALITA’ (delle regole) è un po’ diverso che da altre parti; parole chiare, che indicano senza mezzi termini la mancanza "d'impegno” ed il SILENZIO del cittadino!

La definizione di territorio “omertoso” è perfettamente aderente all’aria che si respira in città e ci rende più simili ad una provincia siciliana (o calabrese, fate voi), non solo come indicatori economici e sociali, ma anche come TASSO DI SILENZIO!  Immediata alzata di scudi della “CASTA” che si scandalizza, sindaci in testa, e prende le distanze meravigliandosi delle  affermazioni del magistrato.

Complimenti, F. Manotti, Lei ha “colto nel segno”, Massa non è diversa da Reaggio Calabria! Ma nessuno lo vuole ammettere.



Popolo Azzurro
Francesco Sinatti

domenica 4 dicembre 2011

Porto, Nuovo Pignone e “Water front”

Infuriano le polemiche sull’insediamento del Nuovo Pignone che, da qualche mese, sta innalzando “moduli” alti 30 metri nei pressi del “water front” di Carrara, proprio a ridosso della zona che avrebbe dovuto vederne il rilancio partendo dalla rivisitazione del porto da commerciale a turistico ricettivo.

Conferenze di servizi, paginate di quotidiani locali, comunicati delle amministrazioni di Massa e Carrara, avevano fatto pensare che, nonostante si fosse perso molto tempo, questa volta i comuni delle due città, gli enti intermedi, la regione e il ministero, avessero trovato la “quadra”.

Invece, mentre ogni giorno la stampa presentava un modello di porto diverso, i nostri amministratori tramavano nell’ombra un insediamento industriale di micidiale impatto ambientale che “sfigura” definitivamente l’area retro-portuale ed elimina “il turismo” dal un nuovo modello di sviluppo che, al contrario, avrebbe dovuto esserne l’asse portante (non solo il 6% del PIL locale, attualmente, ben al di sotto della pur misero 11% della media nazionale).

La dichiarazione di non ammissibilità dei progetti presentati per il porto turistico in conferenza di servizi è solo l’ultimo atto di una “manfrina” perfettamente coordinata, tutti i progetti (tranne uno forse) sono stati rispediti ai vari consorzi, “non con tante scuse troveremo una soluzione..“, ma dicendo chiaramente: “chi vi ha chiesto questi progetti, prima dell’approvazione del piano di porto?“.

Insomma, senza mezze parole, al di là di ricorsi e polemiche, i progetti sono da considerarsi “carta straccia” (soldi compresi) e l’amministrazione, con un colpo di spugna, azzera le proposte fin ad oggi pervenute, riportando le lancette dell’orologio della storia indietro di 40 anni “strizzando l’occhio” ad insediamenti industriali a ridosso del mare in “spregio” ad un modello di sviluppo “moderno” che punti su turismo sostenibile, su’ambiente, su energie rinnovabili, invece che su “quattro posti di lavoro che ne fanno fuori 4000”

Un “filotto” che mette in “fila” molti interessi mascherati per mesi che, in un colpo solo, trovano soddisfazione con l’affitto dell’area di Viale Zaccagna.


Popolo Azzurro
Francesco Sinatti

sabato 3 dicembre 2011

Al di là di amministrazioni "assistenzialiste" alla ricerca di sviluppo e programmazione

Il comprensorio Apuano ha storicamente basato il proprio sviluppo economico su tre assi portanti rappresentati dal lapideo, il turismo di massa e l’insediamento di industrie primarie legate ad un polo chimico metalmeccanico secondo il modello democristiano anni 60.

Questo modello, diffuso in parecchie zone del nostro paese, non ha più garantito un serio sviluppo alla zona sin dalla fine degli anni 70, già in questo periodo si sarebbe dovuto ripensare un modello di sviluppo alternativo per la riconversione industriale e la programmazione economica.

Ma la scarsa capacità “prospettica” e gli sterili giochi di potere della politica locale hanno lentamente “bloccato” il sistema, sempre più votandolo ad un terziario mancante di un primario produttivo degno di questo nome, fino al completo spappolamento del tessuto economico e produttivo mal governandone l’attuale “vuoto” produttivo.

Pertanto, è decisivo per la sorte economica della zona Apuana, ma anche del paese, procedere ad una rapida riconversione dei “distretti” (come quello lapideo, turistico industriale) che ormai non garantiscono più lo sviluppo.

A questo proposito, è necessario un salto di qualità anche nella formulazione del nuovo modello di programmazione economica industriale scegliendo una formula che garantisca sinergie fra i settori, compatibilità ambientale, innovazione tecnologica e soprattutto la produzione di ENERGIA con metodi e fonti RINNOVABILI.

Questo rappresenta il futuro locale, nazionale e del pianeta, di fatto solo con un forte tessuto industriale e di ricerca incernierato su di un POLO produttivo che insedi un mix di energie rinnovabili possiamo immaginare di riconvertire (rapidamente dopo 30 anni) la zona industriale Apuana, compatibilmente con lo sviluppo di un terziario basato sul turismo non più familiare e stagionale, ma imprenditoriale e DESTAGIONALIZATO, in modo da sfruttarne i benefici effetti economici durante tutto l’arco dell’anno.

Di conseguenza di primaria importanza diventano la logistica e la ricettività turistica della zona per poter favorire al massimo il raggiungimento della zona e soprattutto la permanenza in loco attraverso una programmazione di eventi culturali,di formazione, svago, cura (le terme) etc. etc. che favoriscano lo spostamento di ampi segmenti turisti intercettando flussi nuovi e parte di quelli che virano in altri comprensori.

In seguito si dovranno far convergere su strutture già esistenti la formazione e la ricerca e sviluppo (BIC e gli incubatori) in modo da creare un forte collegamento fra le risorse umane (quindi la conoscenza) e la capacità di generare R & S collegando questo polo locale con la più vicina PISA e i suoi famosi dipartimenti, compreso il CNR, per diventare con il tempo il modello economico per la nazione e un distretto di punta per la ricerca e la creazione di ENERGIE RINNOVABILI integrando nell’area vasta almeno 4 province: La Spezia, Parma, Pisa e Lucca (fino ad arrivare a Roma passando da Firenze!!!!).


Francesco Sinatti
10 febbraio 2007