domenica 13 novembre 2011

La folle strategia dello smaltimento dei rifiuti

L’aumento dei tributi, dopo una stagione di tentativi per mantenere inalterata la pressione fiscale sui contribuenti, sta mettendo a dura prova i “nervi” della giunta, di fatto la vicenda del “concordato” ha sollevato impietosamente i veli sul bilancio del CERMEC facendo saltare il tappo di una conduzione ad alto tasso d’illegalità che ha creato le premesse per un aumento della TARSU di circa il 30%.

Lo smaltimento, da sempre, persegue una schizofrenica strategia con un CERMEC gonfiato di dipendenti ed una cronica mancanza di rifiuti da smaltire (nel comprensorio massese), in combinato disposto con ASMIU, che dovrebbe raggiungere le percentuali indicate dalla regione per la raccolta differenziata e il riciclaggio che puntualmente vengono mancate.

“Se Sparta piange Atene non ride”, ASMIU ha raggiunto un misero 29% per la raccolta differenziata (pagheremo l’ecotassa anche quest’anno) e subirà da concordato un taglio sui crediti vantati verso CERMEC dell’ 80% da sommarsi a debiti per 1ml€, oltre alla mancata indicizzazione del contratto di servizio (adeguamento al costo della vita) che non garantirà gi straordinari e i festivi ai dipendenti.

Il finale di partita è ancora più paradossale considerando che CERMEC non verrà fatto fallire, come meriterebbe, spedendo i rifiuti direttamente ad una discarica e pagando per lo smaltimento del “tal quale” sicuramente ad un prezzo medio molto più basso rispetto ai 170€/TON a cui stiamo andando incontro.

Che importa! I 18 ml/€ in cinque anni li pagheranno i cittadini salvando una “follia” chiamata CERMEC che nella versione post concordato cederà parte dei dipendenti (per non licenziarli) ad ASMIU e AMIA, non s’intravede quindi un finale decoroso, ma un sicuro inasprimento delle polemiche che potrebbero rivelarci ulteriori e poco rassicuranti retroscena.

Saranno forse questi gli argomenti che hanno fatto recentemente innervosire il professor Volpi che ci dovrà mettere la faccia? Per il momento l’unica certezza è l’aumento della TARSU.



Popolo Azzurro
Francesco Sinatti

venerdì 11 novembre 2011

Se il professor Volpi lasciasse adesso

Negli ultimi mesi gli eventi che hanno travolto CERMEC rendono necessario l’aumento della TARSU e, da qualche giorno, girano voci che vedrebbero l’assessore Volpi in contrasto con il sindaco al punto da rassegnare le dimissioni.

L’aumento di questo tributo (e non solo), già a livelli “stratosferici”, fa venire meno l’impegno del professore a non “mettere le mani nelle tasche dei massesi” vanificando i risultati ottenuti sul versante del rigore e del contenimento della spesa.

Lo “scandalo di palazzo Enel” aveva già messo il professore nell’imbarazzo di dover decidere se rimanere al suo posto o rassegnare le dimissioni, ma Volpi, in questa circostanza, si è (forse) reso conto che la “strategia del danno erariale” non gli permette più ti “tappare” le innumerevoli falle che, di volta in volta, si aprono sul fronte dell’azione amministrativa con periodiche variazioni di bilancio e artifici vari per contenere la fuga di denaro provocata dalla “impresentabile” conduzione delle municipalizzate.

Il perdurare di questa situazione sta penalizzando il buon lavoro fin qui svolto oltre a danneggiare una potenziale candidatura alle prossime amministrative come “l’uomo del risanamento”; se invece lasciasse adesso potrebbe, ancora, prendere le distanze dall’amministrazione e sarebbe più libero di esporre quali sono stati gli ostacoli che non gli hanno permesso di dar seguito al proprio mandato.

Un gesto coraggioso del professore, oggi, sarebbe il miglior viatico per la sua prossima campagna elettorale, in questo modo eviterebbe di farsi coinvolgere (travolgere) dalla inevitabile resa dei conti a cui sta andando in contro l’amministrazione aprendo una nuova stagione sotto il segno della “RESPONSABILITA’” verso i cittadini e la Res Publica.






Popolo Azzurro

Francesco Sinatti