giovedì 21 febbraio 2013

Volpi: "un vaso di coccio" fra Pucci e PD


Da più parti ci si domandava come e con quali motivazioni l’assessore Volpi avrebbe rassegnato le dimissioni, visto che il “quando” era ormai obbligato dall’imminente tornata elettorale.

Le esigenze tattiche di dimissioni per sancire un candidatura all’opposizione del professore non avrebbero più avuto senso a due (soli) mesi dalle amministrative. Ma soprattutto, non avendo preso le distanze, con anticipo e in maniera più decisa dall’amministrazione, Volpi ha lasciato “legittimi dubbi” sul ruolo che vorrà assumere, in futuro, nell’ambito della politica massese.

Condivide cioè i risultati modestissimi e di puro “maquillage” di questa amministrazione? Rimane in linea di continuità con chi ha governato la città per 25 anni mostrando il lato peggiore di un regime autoreferenziale e autoritario che ha alimentato il danno erariale e scandali come: Palazzo Enel, Massa Servizi, Cermec – R/R, i cimiteri e il dissesto del territorio?

Da “uomo nuovo a messia del Mirteto” il passo è breve ed il Prof. sembra aver perso proprio la carica che avrebbe dovuto garantirgli una discontinuità con quanto accaduto fino ad oggi.

La strategia per una nuova visione della città non è emersa insieme al candidato e, con il passare del tempo, si è sempre più appiattita sulla tattica attendista dell’assessore - candidato a sindaco - che sul finale si è trovato “stretto” fra l’ingombrante “ghe pensi mì” di Pucci (che non vuole le primarie in coerenza con il Suo spirito democratico) ed il PD.

Ovviamente, la potente macchina d’interessi rappresentata da PD & Pucci, sta cercando di azzerare Volpi e riproporre il solito accordo a tutela dei loro interessi contro quelli della città e dei cittadini (in gran parte complici). Riuscirà il prof. ad uscire dalla scomoda posizione che gli profila un ruolo d’opposizione, paradossalmente, insieme a Grillini e frattaglie di PdL?

Si perché nessuno è autorizzato a pensare che Pucci e PD non vogliano trovare un accordo per riscuotere TUTTE le cambiali elettorali che sono rimaste in sospeso in questi 5 lustri, a partire dal “fantasmagorico” piano regolatore che condurrà direttamente al “sacco di Massa” e alla sua cementificazione.

Nemmeno Volpi, a cui resterà da scegliere se essere “complice”, oppure fustigatore di costumi di un regime che non ha avuto, e non ha, niente di democratico, trasparente e men che meno partecipato!

Francesco Sinatti

giovedì 7 febbraio 2013

La ricetta per il "rinnovamento" a Massa....


CALCI NEL CULO!!!! (Non è politically CORRECT ma funziona!)

Esempio tipicamente massese di grande impatto pedagogico:





martedì 5 febbraio 2013