Quando "volevamo" sottoscrivere “ il derivato”

Sembrava impossibile che fra gli Enti Locali che hanno cercato di ristrutturare il debito contratto negli ultimi tre decenni non ci fosse il Comune di Massa, ed infatti, il 28 settembre 2007 scorso nelle pagine della cronaca locale è apparso il titolo : “Comune debiti per 110 milioni, parte l’operazione di finanza derivata per risparmiare sulle rate e liberare delle risorse”, ed ecco che i cittadini massesi, sapendo poco o nulla dei derivati e senza che l’amministrazione spendesse qualche comunicato o annuncio per spiegare come intendeva ristrutturare il debito, si ritrovavano perfettamente allineati alla moda finanziaria del momento.

Facciamo un passo indietro e domandiamoci quanti fra i cittadini massesi conoscono che cos’è un “derivato finanziario”, che dovrebbe, sottolineo il condizionale che è d’obbligo, proteggere il bilancio da eventuali “sbilanciamenti” dei tassi d’interesse.

Pochi, pochissimi e fra i non addetti ai lavori, forse nessuno riesce nemmeno ad immaginare che cosa sia un “derivato finanziario”, ma c’è di più, il nostro “valente” assessore alle finanze Angelo Morelli, ci rassicura nell’ articolo del 28 settembre (Tirreno):“…che la ristrutturazione è di tipo molto prudente con un livello di rischio prossimo allo zero”.

Ma. C’è un ma. L’altra sera lo speciale di Rai 3 “Report”, condotto da Milena Gabanelli, ha come titolo “I DERIVATI”! Che cosa ci dice la giornalista d’inchiesta su queste forme di ristrutturazione del debito degli enti? “Se, è una regione o un comune, a perdere 100 volte quello che ha investito, paghiamo noi con l'Ici, allora la faccenda ci riguarda anche se la materia è da mal di testa".

I derivati o swap, si chiamano così perché derivano il loro valore da variabili esterne, sono operazioni che di solito si costruiscono su un debito, sul debito si pagano gli interessi, che possono aumentare a seconda di come vanno i mercati e allora la banca, di solito ti propone una assicurazione. Prospettata così nessuno si tira indietro.

Infatti, li hanno piazzati un po' a tutti, dalla grande Regione al piccolo Comune di montagna, dal policlinico al salumificio, all'istituto delle suore. Solo che spesso quest'assicurazione invece che tutelarti dai rischi spesso te ne rifila degli altri, tu non lo capisci, perché sono contratti così complessi che addirittura l'ex ministro delle finanze Siniscalco ha detto: "Io stesso ho difficoltà a leggerli e a capirli", quindi figuriamoci il funzionario di un piccolo comune o un carrozziere.

Questo stralcio, tratto dalla puntata di Report di metà ottobre, cari lettori, insinua più di qualche dubbio, perché, se anche l’ex Ministro Siniscalco non ne capisce molto, di questa materia, figuriamoci il nostro assessore alle finanze, con tutto il rispetto per la carica che ricopre, a questo proposito, infatti, ci dovrebbe spiegare che cosa significa assumersi un rischio finanziario prossimo allo zero per l’amministrazione massese, visto che, se questo rischio non fosse prossimo allo zero, ricadrebbe sui cittadini-sudditi sottoforma di maggiori tasse per i prossimi anni.

Infatti, se questo rischio non fosse prossimo allo zero, ma una trappola finanziaria, come ci sottolinea Milena Gabanelli, con chi potrebbe prendersela il cittadino, se non con la prossima amministrazione, che non sarà certo quella dell’assessore, a cui rischia di lasciare un maggior debito?

A tutt’oggi, questo rischio, sembra ancora scongiurabile visto che, con gli advisor del derivato Banca Monte dei Paschi e Banca Toscana, pare non sia stato ancora firmato nulla che assomigli a un contratto, ma la delibera del consiglio invece è già stata approvata, a questo punto, cerchiamo di capire bene che cos’è che vuole sottoscrivere l’Assessore Morelli, prima di chiamarlo: rischio prossimo allo zero……con risparmio di 750 mila euro”! Non mi risulta infatti che ci siano banche che facciano “beneficenza” agli enti locali.




Settembre 2007Francesco Sinatti