giovedì 27 novembre 2014

CARRARA PRO ALLUVIONATI: Feudatari, Vassalli, Valvassori e Valvassini!


“….forse serve ricordare che la zona è finita molte altre volte sott'acqua, non ultima durante l'alluvione del 2012, e che il problema vero è la cementificazione assoluta che la Regione ha di fatto autorizzato. Nella provincia ci sono troppe anomalie: il nuovo ospedale di Massa è costruito su una palude, il piazzale Città di Massa realizzato con materiali inquinanti sulla foce del Carrione, il piazzale ad uso del Pignone sarà ampliato di ben 100 mila metri quadri…… Si danno appalti a società che non sono rintracciabili, mentre la Commissione d'inchiesta sull'argine crollato sarà presieduta da Lucio Boggi, imprenditore del marmo già citato a giudizio dalla Procura di Massa per appropriazione indebita. Una delle cose più tristi…..quanto siano lontane le istituzioni dai cittadini e quanto siano disinteressate alle problematiche della comunità - conclude Staccioli - sebbene il motivo della loro esistenza sia proprio la tutela delle persone e del territorio".

Il resoconto inquietante sulle opere autorizzate e costruite, nonostante siano state oggetto di ripetute segnalazioni, anomalie, sprechi di denaro pubblico e, in molte circostanze, di vere e proprie situazioni di pericolo. Solo qualche mese fa, in circostanze analoghe, i vigili del fuoco segnalavano con una lettera protocollata alla Procura, alla Regione, alla Provincia e al Comune di Carrara, un evento simile a quello verificatosi attualmente sull’argine del fiume Carrione, evidenti le responsabilità nella vicenda.

Ma ciò che risulta ancora più sconcertante è che, a quanto dice l’assessore regionale Bramerini, la missiva non avrebbe mai raggiunto gli uffici della Regione nonostante che l’appalto dell’argine (di cui sopra) sia stato assegnato con:

“…progetto omologato che prevedeva un nuovo muro con propria fondazione, mentre dagli accertamenti che e' stato possibile effettuare risulta che sia stato realizzato un sovralzo del muro preesistente, in netta difformità da quanto omologato”, come segnala l'ingegner Alessandro Fignani, (allora) dirigente responsabile del Genio civile di Massa Carrara, in una nota del 17 novembre scorso.

Ma come è possibile che sfugga “tutto a tutti” nell’imminenza del disastro, che lettere dei Vigili del Fuoco “non giungano a destinazione” e che nessuno degli altri enti metta in atto procedure di accertamento sull’assegnazione degli appalti, su ditte e realizzazione dei lavori? Come sono stati assegnati le decine di milioni stanziati per i lavori di messa in sicurezza del Carrione? Qual'e la loro dislocazione e qual'e la loro mappatura? Tutte domande ovvie e legittime considerando quanto finora accaduto in quel di Carrara.

Per ora impazza il Toto responsabilità fra Provincia, Regione e Comune assistiamo alla messa in scena che avvicenda i dirigenti di riferimento, come succede sempre in questi casi, il “valzer del cerino spento”, insieme alla scontatissima Commissione d’inchiesta di cui sono noti i risultati  in questi casi, cioè nebbia assoluta!

Occupazione – I cittadini imbufaliti hanno occupato il Comune chiedendo la rimozione del sindaco Zubbani e il commissariamento dell’ente locale. In ultima istanza di chi dovrebbero essere la responsabilità in una situazione del genere se non di un sindaco che governa la città da dieci anni? Un sindaco la cui rielezione ha allungato ombre di brogli elettorali che hanno visto la soppressione dei risultati elettorali in quattro sezioni e venti seggi elettorali rendendo "discutibile" la legittimità del secondo mandato, con il giudice che ha omologato il suddetto risultato elettorale "promosso" fulmineamente sottosegretario!

Un sindaco spesso garante di equilibri complessi, intricati, che vedono le cave al centro di uno scandalo a stento mascherato, ma che a più riprese riemerge carsicamente sotto forma di: strada dei marmi, di concentrazione di settore da monopolio, di concessioni ottocentesche e decreti regi che con l'ultimo "colpo di genio" societario hanno fatto "cascare" la Marmi Carrara in pochissime mani (ben controllate) da "un direttorio di colletti bianchi" che controlla guarda caso anche il porto con un regime societario di quasi extraterritorialità garantito dalla legge Burlando (istituzione delle Porto spa). Che colpo!

Un operazione lunga e perseguita con lucida determinazione espropriare i cittadini e il territorio dell'oro bianco et voilá ecco arrivare Bin Laden da poco subentrato nella proprietà del 50% proprio della  marmi Carrara. Che dire della regia di Giulio Andreani, che dire del ruolo del Sindaco Pucci come "mediatore" e poi come consigliere di amministrazione proprio nella Marmi Carrara oltre che socio di Bogazzi? Quel Bogazzi che vende le sue quote di Sam - IMEG a quattro volte i multipli del settore proprio nel 2009 sempre coordinato nell'operazione dal tributarista - fiscalista Giulio Andreani? Si proprio quel Bogazzi che è sempre presente a cene e pranzi organizzati in locali off limits a cui, però, sono sempre portatori d'interessi e giornalisti compiacenti delle testate locali che suonano la "grancassa" per far conoscere le scelte dei potenti locali.

Ecco questi personaggi nel momento del dramma "calano" il carico da undici diventando i "benefattori" con la Marmi Carrara, le cooperative che detengono quote nella società (Gioia, Lorano e Canalgrande), Red Graniti famiglia Conti (ex sindaco), Sam e Nuovo Pignone, a far da capo fila nella promossa e sbandierata operazione BENEFICIENZA, si fa per dire, agli alluvionati con 200.000 euro (una cifra da barboni) che anche Caval Donato si rifiuterebbe di digerire aprendo la bocca!

Ma il salotto buono del lapideo ha deciso di metter su "....un comitato che dovrà decidere i criteri per la distribuzione delle somme di denaro....parte delle quali verrano utilizzate per aiutare le famiglie che hanno perso tutto...." Chi poteva essere scelto come presidente di tale comitato pro alluvionati di Marina di Carrara? Sempre LUI, sua eminenza Giulio Andreani (insieme al Parroco della Santissima Annunziata). Un nuovo Medio Evo: Feudatari, Vassalli, Valvassori e Valvassini!

sabato 15 novembre 2014

IL "GOLPE SILENZIOSO DELLA FINANZA CREATIVA"


GABANELLI "REPORT" - Tutto cominciò con un inchiesta della Milena Gabanelli che in una puntata di REPORT metteva in evidenza i rischi che si stavano correndo con la sottoscrizione a go - go dei così detti DERIVATI FINANZIARI per la ristrutturazione dei debito degli enti locali.

La Milena "nazionale" commentava in studio: "....se è una regione o un comune a perdere 100 volte quello che ha investito, paghiamo noi con l’Ici, allora la faccenda ci riguarda anche se la materia è da mal di testa. Allora i derivati o swap si chiamano così perché derivano il loro valore da variabili esterne. Sono operazioni che di solito si costruiscono su un debito. Sul debito si pagano gli interessi, che possono aumentare a seconda di come vanno i mercati. E allora la banca di solito ti propone una assicurazione. Prospettata così nessuno dice di no. E infatti li hanno piazzati un po’ a tutti, dalla grande Regione al piccolo Comune di montagna, dal policlinico al salumificio, all’istituto delle suore. Solo che spesso quest’assicurazione invece che tutelarti dai rischi spesso te ne rifila degli altri. E tu non lo capisci, perché sono contratti così complessi che addirittura l’ex ministro delle finanze Siniscalco ha detto: “ Io stesso ho difficoltà a leggerli e a capirli”. (Report Ottobre 2007)

TREMONTI E I DERIVATI - L'ex ministro della finanze nel 2002 autorizza l'uso dei derivati da parte degli enti locali per la ristrutturazione del debito con l’articolo 41 c. 2 della legge finanziaria 2002 (l. n. 448/01).

Con questa legge si da il via ad una vera e propria corsa alla ristrutturazione del debito degli enti locali (comuni, regioni in particolare!) che innescherà una "bomba finanziaria" a tempo portando a scadenza 40 miliardi di euro, ogni anno, per 20/30 anni, la stessa cifra per la quale la Grecia è stata fatta fallire dalla trojka europea.

Riassumendo si è permesso di "scommettere" sui debiti dei Comuni e delle Regioni senza che: vi fossero adeguate conoscenze per la sottoscrizione di strumenti finanziari così sofisticati, senza un advisor terzo (controllore) che monitorasse l'andamento di questi strumenti e soprattutto non si è interposto il "filtro" della Banca d'Italia nel valutare la convenienza degli enti alla sottoscrizione di "trappole" contrattuali di questo tipo.

Il debito nella roulette della finanza creativa - In breve si è concesso di giocare su denaro a debito come se si fosse al tavolo di un casinò sapendo che il Banco vince sempre, e così è stato.

Di fatto in quasi tutti i casi la sottoscrizione di questi strumenti ha permesso alle Banche di lucrare somme enormi direttamente sul debito dei Comuni (anche Regioni) aumentando, e non diminuendo, quel debito che grave sulle spalle dei cittadini che ne sono garanti, sottoscrittori, con il pagamento dei tributi.

IL MANDANTE: IL RUOLO DELLE BANCHE D'AFFARI - Ma chi poteva avere interesse a minare alle fondamenta il sistema del debito italiano? Certamente chi aveva gli strumenti per mettere sul mercato queste diavolerie di finanza creativa a cui viene dato il nome tanto ambiguo quanto sospetto di: DERIVATI!

Cioè le grandi banche d'affari che sono le principali emittenti nella gran parte dei casi di "questi mostri finanziari" che moltiplicano i debiti, se non sottoscritti con un adeguata conoscenza della materia e il necessario controllo. A questo proposito il comune di Roma ha contratto circa 6 miliardi di derivati e quello di Milano ha già una perdita do 80 milioni su circa 1,7 miliardi. Con quali banche direte voi?

Scontato quanto ovvio, Milano con: Ubs, Deutsche Bank, Depfa Bank e Jp Morgan, mentre Roma con: Dexia Crediop e Banca per la finanza alle opere pubbliche e alle infrastrutture (OPI) del Gruppo
Intesa Sanpaolo, tutti nomi conosciuti di altisonanti banche d'affari. Bingo!

IL GOLPE SILENZIOSO - Con questo sistema le banche d'affari si sono garantite lauti introiti direttamente pagati con i tributi dei cittadini per i prossimi 20/30 anni con la complice sventatezza, se non vero e proprio dolo, da parte degli enti locali che in molti casi ingolositi dall'anticipo in denaro contante  (sul globale della cifra di debito da ristrutturare, anche detto "up front" fino all'1% del totale) hanno "calato le braghe", loro è quelle dei cittadini, per incassare qualche centinaio di migliaia di euro cash.

Il paradosso più clamoroso è che le banche emittenti condannate in primo grado, in appello, vengono spesso assolte come accade nel caso di Milano. Quindi oltre al danno anche la beffa! "Tutti assolti perché «il fatto non sussiste». Con una sentenza clamorosa, che ribalta completamente la sentenza di primo grado, la Corte d'Appello di Milano ha assolto Ubs, Deutsche Bank, Depfa Bank e Jp Morgan dall'accusa di truffa aggravata ai danni del Comune di Milano per la vendita di prodotti derivati nel 2005. In primo grado le quattro banche erano state condannate al pagamento di una multa di un milione di euro e alla confisca di circa 89 milioni di euro". (Sole24Ore 7 marzo 2014)

IL CASO MPS - Vittima e carnefice come in una nemesi classica dei derivati è anche la terza Banca del paese mentre acquista per la mirabolante cifra di 10 miliardi e 700 milioni Banca Antoventa da Santander, stipula più o meno nello stesso periodo, a copertura, uno dei due DERIVATI: ALEXANDRIA (l'altro è SANTORINI sottoscritto precedentemente 2006). Non è venuto in mente a nessuno che con questo sistema si sia cercato e si cerchi di svendere direttamente il paese (con i cittadini dentro) alla finanza internazionale? Un golpe tanto silenzioso quanto privo di spargimenti di sangue che consegnerebbe la sovranità del paese (o forse è già così) direttamente nelle mani delle grandi banche d'affari previo utilizzo di "armi non convenzionali" per l'assoggettamento delle masse!!




sabato 1 novembre 2014

MARE NOSTRUM:CAZZI VOSTRI...



Tutto sto sforzo per niente?!

Esportiamo profughi....ve li diamo bonificati, in piena salute e selezionati per capacità professionali....esportando questo materiale umano potremmo diventare un agenzia di collocamento internazionale ....

ma forse è un idea troppo furba (forse è anche razzista, qualcuno sicuro lo penserà)...