sabato 18 maggio 2013

INTERVISTA AL CANDIDATO FRANCESCO SINATTI

 

C'é una strategia precisa che ha reso Massa una città praticamente morta economicamente?


Penso che l'assenza di politiche di programmazione e d'attrazione degli investimenti si una caratteristica del paese, ma a Massa le amministrazioni degli ultimi 30 anni si sono prodigate per non scegliere un modello di sviluppo della città, una "visione" diversa del territorio.
 
Non si è puntato decisamente nella valorizzazione delle "immense" ricchezze del comprensorio Apuano, non si è scelto il modello di sviluppo del "turismo sostenibile" che avrebbe garantito alla città uno sviluppo rapido, occupazione e ricchezza.
Si è preferito invece tirare a campare con l'assistenzialismo, la cassa integrazione, una visione vecchia del turismo di un altra epoca, devastando il territorio con l'abusivismo e abbandonando la zona industriale ad una logica speculativa e latifondista.
Per questo la città è oggi una zingaropoli, con insediamenti di nomadi a macchia di leopardo (in tutte le zone della città), con un aurelia che la taglia in due fungendo da "rigassificatore" a cielo aperto (dal genio al ponte di castagnola si contano 5 semafori), un depuratore mai terminato (in 21 anni) che sversa liquami in mare nel periodo estivo, dove il degrado impera non facendo intravvedere un futuro per i giovani (e non) per i funabolici tassi di disoccupazione.
Direi che, se non c'è un disegno preciso, ci si è "sforzati" molto perchè Massa economicamente divenisse una città morta.
 
Di chi è la responsabilità?

Non mi riferirei a qualcuno in particolare ma guarderei ad un sistema di potere nel suo complesso, alle amministrazioni degli ultimi 30 anni per quello che hanno espresso in termini di "politiche" per la città, oltre ai cittadini che non riterrei esenti da responsabilità.
Che futuro ha la città?

Se si riproporrà la solita classe politica, in queste amministrative: Nessuno! Anzi, credo che con il regolamento urbanistico si evidenzierà la "fame" di cemento e speculazione che bloccherà definitivamente gli assi di sviluppo della città, consegnandola, definitivamente, ad futuro di città fantasma: "hic sunt leones.....qua c'era Massa ridente cittadina turistica...."
Cosa farebbe se politicamente potesse intervenire?

Costituirei un assessorato alla sicurezza e all'ordine pubblico. Assessorato che dovrà fungere da osservatorio sulla microcriminalità e sulle aree della città più degradate, anche, da strumento di prenvenzione e dispiegamento delle politiche sulla sicurezza e controllo del territorio che le amministrazioni preccedenti hanno sempre trascurato.
 
A Massa cosa è stato fatto per contrastare un sistema di illegalità?
 
Penso che la risposta stia tutta nelle parole del sindaco Pucci dopo l'arresto dell'imprenditore S. di Ronza: "....sono sorpreso.....".
Ricordo anche l'alzata di scudi dei sindaci quando Mannotti, appena trasferito a Genova, puntava il dito su cittadini omertosi e poco inclini a collaborare con la giustizia. Defini Massa peggio di Reggio Calabria.
Ecco, la risposta sta in questi due episodi, a Massa non si ha idea (o non si vuole avere) della presenza (anche) della mafia che è stata negata, a più riprese, dalle istituzioni e dai vertici politici della città.
Per essere chiari a Massa non è stata data nessuna risposta al fenomeno mafia, perchè non se ne vuol vedere la presenza che, invece, è sotto gli occhi di tutti.
 
di Sara Lavorini



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