Massa Servizi e il rischio di “commissariamento”

Le note vicende riguardanti il passaggio da Massa Servizi alla nuova società per la riscossione dei tributi, Master, creata appositamente per risolvere la situazione di antieconomicità e illegittimità venutasi a creare con il rinnovo della concessione del 2005 (alla stessa Massa Servizi), hanno messo sotto la lente d’ingrandimento gli atti di Consiglio e della Giunta Pucci e quelli delle amministrazioni precedenti.


La procedura di autotutela, che rappresenta un atto di autodenuncia, invocata dall’attuale Giunta con atto 175 del 16 aprile 09 per gli atti di affidamento dei servizi a Massa Servizi (art.7 legge 241/90) contesta:


  • La discrezionalità del socio e l’affidamento senza gara pubblica facendo venire meno i presupposti per l’affidamento “in house”
  • La gestitone errata del servizio ridotto a “pura committenza” nel riaffidamento ad altri soggetti tra cui il socio privato Ariete Spa, sempre senza gara pubblica

  • La natura fiduciaria delle partecipazioni della società Ariete Spa senza che vi siano state comunicazioni all’amministrazione 
Il rinnovo della convenzione è stato votato il 31.05.2005 con atto n° 27 dal Consiglio Comunale su proposta della Giunta, con visti di legittimità dei dirigenti; erano i consiglieri presenti in aula, quel giorno, consapevoli di cosa stavano votando?


Se l’affidamento era illegittimo e l’atto era irricevibile, perché viziato in modo insanabile sin dalla sua costituzione, quell’atto non era presentabile in Consiglio Comunale per i ben noti motivi sanciti dal TAR e dal Consiglio di Stato.


Pertanto, con l’atto di autotutela, il Sindaco Pucci ha coinvolto nella vicenda metà della sua attuale Giunta, dalla lettura degli gli atti, infatti, emerge che hanno votato per il rinnovo della convenzione 2005, otto fra assessori e consiglieri dell’attuale giunta e parte dei consiglieri dell’attuale e della precedente opposizione.

Sapevano questi assessori e consiglieri, di allora, cosa stavano votando?


Evidentemente no!
In quanto, votarono “inconsapevolmente” un atto che, a posteriori, si è dimostrato irricevibile, viziato “ab origine” e quindi illegale, pertanto, considerando che i consiglieri non hanno il compito di esercitare il controllo di legittimità su tutti gli atti che votano, chi determinò questa “inconsapevolezza”?

Si può dire con certezza che l’atto d’indirizzo della Giunta (di allora), e i visti di conformità dei dirigenti (di allora), aprirono la strada alla votazione in Consiglio Comunale. Quindi, in conseguenza di ciò, l’adozione della “famigerata” convenzione.

Da ciò consegue, poi, il tentativo di annullare i malefici effetti del rinnovo della convenzione del 2005, con l’atto di revoca del mandato a Massa Servizi che avrebbe indirettamente favorito l’attuale perdita, per prescrizione, dell’ICI 2004.


Se, quanto appena detto, pregiudicherà l’equilibrio finanziario del bilancio preventivo, tutto ciò sarà la “illogica” conseguenza del “tribolatissimo” divorzio del Comune da Massa Servizi a favore della costituzione di una nuova società: Master.
Quindi, il sindaco Pucci nella “frenesia” di eliminare Massa Servizi, avrebbe coinvolto metà della Sua giunta, in questa paradossale vicenda, che ha creato i presupposti per un commissariamento del Comune di Massa, se si dovesse accertare che l’importo dell’ICI non riscossa comprometterà l’equilibrio del bilancio preventivo in formazione.

Il rischio di dover riappaltare a Massa Servizi la riscossione dei tributi non è pertanto scongiurato e ci obbliga, da una parte a verificare quanto accaduto, dall’altra a ricercare le responsabilità di questo “pasticcio”a monte del rinnovo della convenzione a questa società, proprio, nella costituzione dell’atto che fu votato in Consiglio Comunale il 31 maggio 2005.


In conclusione, se il Comune di Massa si dovesse costituire parte civile a causa del potenziale danno erariale, la posizione degli amministratori coinvolti, appartenenti all’attuale maggioranza e opposizione (coinvolti nella votazione della convenzione del 2005) si rivelerebbe non compatibile con l'art 63 del T. U. sugli Enti locali ed il governo della città.


Come si dice in questi casi: Auguri…..


Francesco Sinatti