domenica 25 aprile 2010

A proposito di “mutui”…


Si è fatto un gran parlare del “monte” mutui del comune di Massa, “dimenticati”, anche per importi rilevanti, nelle pieghe del bilancio e dei vari assessorati.

Uno “scandalo”, contratti e non spesi dall’amministrazione, in alcuni casi, risalenti anche agli anni 60, la “cattiva abitudine” era datata e ha coinvolto tutte le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi 40 anni al governo della città. Ma, potenza della “crisi”, solerzia e merito dell’assessore Volpi, è cominciato un lavoro di “ripulitura” che concorre a valutare l’incidenza di queste somme sull’imponente cifra di 75,7 ml € di residui attivi, molti dei quali, oggi, di fatto inesigibili.

Anche “le rinegoziazioni del debito del comune”, hanno spesso lasciato “dubbi” quanto ad opportunità, tempismo e vantaggi per le casse dell’amministrazione, soprattutto, non hanno aiutato ad estinguere i mutui per le quali erano state ideate, ma hanno concorso al “maquillage” dei bilanci degli ultimi anni.

A questo proposito, “rinegoziazione/conversione dei mutui in ammortamento”, (atto di giunta n° 351 del 24.10.2002), nel finale della consiliatura Pucci II (Bis), ci da un saggio di come l’amministrazione abbia contratto mutui in ammortamento per un importo di 45 mld (vecchio conio), pari a 23,5 ml di €, questa cifra è stata tradotta in un prestito obbligazionario di pari importo, ai sensi e per gli effetti della L 488/2001 art. 41.



La “prassi” di rinegoziare le condizioni dei mutui mediante operazioni di finanza innovativa, ha creato delle criticità sui debiti di finanziamento in particolare “sui contratti per la ristrutturazione del debito”, a cui l’amministrazione Pucci II (Bis) non si è sottratta, a suo tempo, ma anzi, la sfruttò a pieno con un emissione (Banca-DEXIA Credit Coop) di Boc 2003 - 2013, sottoscritta nel 2003.

Questa emissione di Boc (Buoni Obbligazionari Comunali), finalizzata al rimborso di mutui contratti con istituti diversi dalla Cassa depositi e prestiti, per un importo di 22,9 ml€, che fine ha fatto? Quanta, di questa cifra al “debito del Comune”, fu sottoscritta dagli investitori?

Viceversa, pagammo la banca emittente ed “il debito in mutui” rimase poi non sottoscritto perché nessuno acquistò gli “esotici” Boc?

Iscritto a bilancio di previsione 2003 (delibera comunale n° 25 del 16.05.2003) che cosa resta, oggi, nelle pieghe del bilancio, di quel “prestito obbligazionario” in BOC che scade nel 2013?

E’ evidente che l’amministrazione oggi, parla di scandalo mutui, ma, ieri, era colei che emetteva un prestito obbligazionario per riassorbire i mutui contratti dal 1996 al 2003 per il “funambolico importo” di 23ml € (circa), cioè, per una cifra pari a quasi un 1/3 degli residui attivi, di cui non si sa più nulla.

Questo non è, tuttavia, l’unico interrogativo che suscitano le c.d. “rinegoziazioni di debito comunale”, che “casualmente” sembrano prediligere la fine dei mandati per essere sottoscritte,“prescindendo” dall’andamento del Tasso di riferimento.

In quella del 2007, per 52 ml€ di nozionale, si è centrato in pieno uno dei periodi meno “adatti” per rinegoziare i muti (visto che il tasso Euribor a 6 mesi era a 4,89%, fra i più alti degli ultimi 10 anni).

Si potrebbero liberare ml di € in minori interessi se le rinegoziazioni avvenissero “scientificamente” in periodi più favorevoli come, appunto il 2010, in cui il tasso Euribor a 6 mesi ha oscillato fra 0,98% e 0,95%. Come mai ciò non avviene? Dobbiamo favorire qualche Banca?

Il Comune di Massa si può permettere di essere paragonato a un calabrone, con ali così modeste (capacità produttiva PIL) e un corpo così pesante (debito del Comune) che sembra impossibile che possa volare e rimanere in aria?

Fino a quando potrà durare “il miracolo”? Potrebbe bastare un semplice “specchio” a riportarlo a “terra”!

Francesco Sinatti





venerdì 16 aprile 2010

La seduta consiliare “a porte chiuse”.

Nell'ultima seduta consiliare abbiamo assistito alla riconferma dell’insipienza di ordini del giorno che trattano di vicende personali di consiglieri che sono coinvolti, a vario titolo, in sedute consiliari che costano al cittadino diverse migliaia di euro.


 In questa seduta, dicevamo, è stato il turno del consigliere Benedetti per il quale è stato votato un ordine del giorno “ad personam” (dai capi gruppo della maggioranza) per discutere di una vicenda che lo vede “denunciato per apologia di Fascismo”.

Non è il caso di entrare nel merito della polemica, ma c’è da sottolineare che l’atto è stato votato, in seduta consiliare secretata, cioè a porte chiuse, da 22 consiglieri su 41, di cui 20 favorevoli e 2 astenuti, a dimostrazione di quali “risicatissimi” numeri (sarebbe andata “sotto” tecnicamente) disponga la maggioranza Pucci.

Al di là, di questo, c’è da domandarsi se a Massa non vi siano problemi più gravi ed urgenti da risolvere che dover mettere al centro del dibattito consiliare la “stravecchia”, “bollita”, “datata”, questione ideologica che puntualmente viene riproposta quando l’amministrazione si trova in difficoltà e non riesce a dare risposte politiche chiare e concrete alla città.

I cittadini e dipendenti della casa Ascoli, che ieri sono intervenuti a sorpresa con una delegazione che il sindaco ha dovuto necessariamente incontrare (insieme ai capigruppo) interrompendo il consiglio comunale, restano in attesa di RISPOSTE che deve dare l’amministrazione.
Prossimamente, dobbiamo aspettarci sedute consiliari interrotte da cittadini e maestranze che chiedono all’amministrazione di risolvere i loro problemi, oppure, possiamo sperare in ordini del giorno più aderenti alle necessità di una città “disastrata” com’è Massa?

Alla “Politica” le risposte, se riesce ancora darle.



Francesco Sinatti



sabato 10 aprile 2010

I dirigenti e l’irresponsabilità del consigliere comunale

Per un rocambolesco effetto della politica ritroviamo nell’attuale maggioranza diversi soggetti “responsabili” di aver votato il rinnovo della nota convenzione a Massa Servizi del 2005: M. Andreani (Presidente del consiglio), F.Brizzi (ass. alle opere pubbliche), A. Ofretti (ass. all’ambiente), G. Gabrielli (ass. alle politiche sociali), M. Betti (ass. reg. ambiente uscente, in quota ai Verdi), L. Giusti (Capolista XXVIII aprile), C. Lorieri (sinistra democratica), F. Uzzo (consigliere XXVIII aprile e Pres. Comm. Urbanistica),



Questi consiglieri e assessori, che formano l’asse portante della maggioranza, si troverebbero per incanto fuori gioco, ai sensi e per gli effetti della L. 267/2000, che sancisce “l’incompatibilità” con l’incarico per coloro che hanno un conflitto permanente con il comune.

(continua nelle pagine del Blog)

martedì 6 aprile 2010

Antifascismi: diritto di replica e spazio all'opposizione


Dunque, a parte questa pasticciatissima attività di governo, si è assistito progressivamente ad una occupazione “manu militari” dei mezzi di comunicazione, i quali, se precedentemente concedevano poco spazio all’opposizione, attualmente, concedono quasi nulla alla critica e alle opinioni che non siano a sostegno dell’operato dei vari assessori e del sindaco.

Partecipazione e trasparenza sono, a due anni dall’insediamento della giunta, una “bufala” che fa impallidire l’arroganza dell’amministrazione Neri.

(segue nelle pagine del Blog)




domenica 4 aprile 2010

Bertoneri Sergio: un uomo per tutte le “stagioni”?

Inoltre, se vi fosse stata “lite” pendente fra Comune e Sergio Bertoneri, quest’ultimo sarebbe stato “incompatibile”, conseguentemente, non avrebbe potuto assumere nessun incarico ai sensi e per gli effetti dell’ art. 63 T.U.E.L. sarebbe stato non compatibile con qualsiasi carica pubblica!

 Con l’accordo fra “le parti” si è realizzato un procedimento giuridico “contro natura” che ha reso possibile la transazione “stragiudiziale”, cioè un compromesso, che non è mai per l’intera cifra dovuta, come se la corte adita si pronunciasse a favore di una delle parti.

(segue nelle pagine del Blog)