martedì 26 luglio 2011

ERRE ERRE: Il falò delle verità

Alla fine, “cronometrico”, è arrivato anche l’incendio al CERMEC che adombra il dolo per la puntualità con cui si è cercato di ridurre gli impianti a “ferro vecchio” ed impedirne così l’affitto e la vendita come già profilava l’asta di una parte di essi.

Nemesi di una storia che cerca nelle fiamme la “purificazione” dal peccato originale ERRE ERRE l’impianto, ultra moderno, acquistato con i fondi comunitari (una ventina di milioni di euro) che avrebbe dovuto permettere di chiudere il ciclo dei rifiuti in provincia, anche, con le bricchette.

Invece, niente da fare l’impianto non è mai entrato in funzione e, oltre al giro di false fatture per milioni e alla bancarotta fraudolenta, per la gestione dei finanziamenti comunitari in perfetto stile meridionale, lascia in eredità al CERMEC anche la mancata chiusura del ciclo dei rifiuti.

Le preoccupazioni dell’opinione pubblica, dei giornali e della politica sono tutte focalizzate sull’ipotesi dell’incendio doloso e delle infiltrazioni mafiose, ma la domanda che ci poniamo noi del Popolo Azzurro è, appena un po’ più prospettica, che ne sarà del ciclo dei rifiuti senza ERRE ERRE?

La magistratura dovrà fare il suo corso, anche in questo caso e dopo i sigilli all’impianto per i reati di cui sopra siamo certi che non chiarirà a breve la vicenda, pertanto, il problema “rifiuti” rischia di diventare un emergenza e potrebbe costarci ancora più “caro” della già salatissima TARSU che i cittadini pagano.

La si faccia finita con questo “balletto” si accertino tutti i reati rapidamente e si attribuiscano tutte le responsabilità del caso, siamo sinceramente stufi di queste strategie elusive, omertose e che sono scopertamente riconducibili ai problemi che il CERMEC ha, ed avuto, che tanto assomigliano alle storie narrate da Saviano in Gomorra.

C’è “puzza d’immondizia“! Ma non di quella nei sacchi neri che l’ASMIU porta al CERMEC.



Popolo Azzurro
Francesco Sinatti

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