sabato 15 novembre 2014

IL "GOLPE SILENZIOSO DELLA FINANZA CREATIVA"


GABANELLI "REPORT" - Tutto cominciò con un inchiesta della Milena Gabanelli che in una puntata di REPORT metteva in evidenza i rischi che si stavano correndo con la sottoscrizione a go - go dei così detti DERIVATI FINANZIARI per la ristrutturazione dei debito degli enti locali.

La Milena "nazionale" commentava in studio: "....se è una regione o un comune a perdere 100 volte quello che ha investito, paghiamo noi con l’Ici, allora la faccenda ci riguarda anche se la materia è da mal di testa. Allora i derivati o swap si chiamano così perché derivano il loro valore da variabili esterne. Sono operazioni che di solito si costruiscono su un debito. Sul debito si pagano gli interessi, che possono aumentare a seconda di come vanno i mercati. E allora la banca di solito ti propone una assicurazione. Prospettata così nessuno dice di no. E infatti li hanno piazzati un po’ a tutti, dalla grande Regione al piccolo Comune di montagna, dal policlinico al salumificio, all’istituto delle suore. Solo che spesso quest’assicurazione invece che tutelarti dai rischi spesso te ne rifila degli altri. E tu non lo capisci, perché sono contratti così complessi che addirittura l’ex ministro delle finanze Siniscalco ha detto: “ Io stesso ho difficoltà a leggerli e a capirli”. (Report Ottobre 2007)

TREMONTI E I DERIVATI - L'ex ministro della finanze nel 2002 autorizza l'uso dei derivati da parte degli enti locali per la ristrutturazione del debito con l’articolo 41 c. 2 della legge finanziaria 2002 (l. n. 448/01).

Con questa legge si da il via ad una vera e propria corsa alla ristrutturazione del debito degli enti locali (comuni, regioni in particolare!) che innescherà una "bomba finanziaria" a tempo portando a scadenza 40 miliardi di euro, ogni anno, per 20/30 anni, la stessa cifra per la quale la Grecia è stata fatta fallire dalla trojka europea.

Riassumendo si è permesso di "scommettere" sui debiti dei Comuni e delle Regioni senza che: vi fossero adeguate conoscenze per la sottoscrizione di strumenti finanziari così sofisticati, senza un advisor terzo (controllore) che monitorasse l'andamento di questi strumenti e soprattutto non si è interposto il "filtro" della Banca d'Italia nel valutare la convenienza degli enti alla sottoscrizione di "trappole" contrattuali di questo tipo.

Il debito nella roulette della finanza creativa - In breve si è concesso di giocare su denaro a debito come se si fosse al tavolo di un casinò sapendo che il Banco vince sempre, e così è stato.

Di fatto in quasi tutti i casi la sottoscrizione di questi strumenti ha permesso alle Banche di lucrare somme enormi direttamente sul debito dei Comuni (anche Regioni) aumentando, e non diminuendo, quel debito che grave sulle spalle dei cittadini che ne sono garanti, sottoscrittori, con il pagamento dei tributi.

IL MANDANTE: IL RUOLO DELLE BANCHE D'AFFARI - Ma chi poteva avere interesse a minare alle fondamenta il sistema del debito italiano? Certamente chi aveva gli strumenti per mettere sul mercato queste diavolerie di finanza creativa a cui viene dato il nome tanto ambiguo quanto sospetto di: DERIVATI!

Cioè le grandi banche d'affari che sono le principali emittenti nella gran parte dei casi di "questi mostri finanziari" che moltiplicano i debiti, se non sottoscritti con un adeguata conoscenza della materia e il necessario controllo. A questo proposito il comune di Roma ha contratto circa 6 miliardi di derivati e quello di Milano ha già una perdita do 80 milioni su circa 1,7 miliardi. Con quali banche direte voi?

Scontato quanto ovvio, Milano con: Ubs, Deutsche Bank, Depfa Bank e Jp Morgan, mentre Roma con: Dexia Crediop e Banca per la finanza alle opere pubbliche e alle infrastrutture (OPI) del Gruppo
Intesa Sanpaolo, tutti nomi conosciuti di altisonanti banche d'affari. Bingo!

IL GOLPE SILENZIOSO - Con questo sistema le banche d'affari si sono garantite lauti introiti direttamente pagati con i tributi dei cittadini per i prossimi 20/30 anni con la complice sventatezza, se non vero e proprio dolo, da parte degli enti locali che in molti casi ingolositi dall'anticipo in denaro contante  (sul globale della cifra di debito da ristrutturare, anche detto "up front" fino all'1% del totale) hanno "calato le braghe", loro è quelle dei cittadini, per incassare qualche centinaio di migliaia di euro cash.

Il paradosso più clamoroso è che le banche emittenti condannate in primo grado, in appello, vengono spesso assolte come accade nel caso di Milano. Quindi oltre al danno anche la beffa! "Tutti assolti perché «il fatto non sussiste». Con una sentenza clamorosa, che ribalta completamente la sentenza di primo grado, la Corte d'Appello di Milano ha assolto Ubs, Deutsche Bank, Depfa Bank e Jp Morgan dall'accusa di truffa aggravata ai danni del Comune di Milano per la vendita di prodotti derivati nel 2005. In primo grado le quattro banche erano state condannate al pagamento di una multa di un milione di euro e alla confisca di circa 89 milioni di euro". (Sole24Ore 7 marzo 2014)

IL CASO MPS - Vittima e carnefice come in una nemesi classica dei derivati è anche la terza Banca del paese mentre acquista per la mirabolante cifra di 10 miliardi e 700 milioni Banca Antoventa da Santander, stipula più o meno nello stesso periodo, a copertura, uno dei due DERIVATI: ALEXANDRIA (l'altro è SANTORINI sottoscritto precedentemente 2006). Non è venuto in mente a nessuno che con questo sistema si sia cercato e si cerchi di svendere direttamente il paese (con i cittadini dentro) alla finanza internazionale? Un golpe tanto silenzioso quanto privo di spargimenti di sangue che consegnerebbe la sovranità del paese (o forse è già così) direttamente nelle mani delle grandi banche d'affari previo utilizzo di "armi non convenzionali" per l'assoggettamento delle masse!!




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