domenica 26 febbraio 2012

Una città a vocazione “turistica”!

“Disgraziatissima”, un superlativo forse non basta a definire la stagione estiva 2010 per la città di Massa, cominciata a giugno inoltrato, per le piogge insistenti, ha visto un crescendo di “siparietti” che hanno messo in evidenza tutte i lati peggiori dell’accoglienza che riserviamo ai turisti che vorrebbero trascorrere un soggiorno gradevole e rilassante per portare con se un buon ricordo delle spiagge Apuane.
Spiagge corte, in alcuni punti cortissime, tanto da non lasciare il posto a più di un paio di file di ombrelloni, un ripascimento insistito fino al 10 giugno nel disperato tentativo di rimediare ai danni delle mareggiate invernali, i miasmi del dragaggio che allontanano alcuni turisti che pranzavano in prossimità del fiume Versilia ed una polemica al “vetriolo” sulla promozione delle nostre spiagge, con i cartelloni del “lato B” dell’APT, che hanno fatto insorgere tutte le donne della politica locale e l’assessore regionale in persona.
Sembrava che ce ne fosse abbastanza per ricordare il 2010 come anno “horribilis” del turismo massese. Invece no!
Dopo la notizia, che ha fatto il giro della nazione, dell’intossicazione di un centinaio di sordomuti in un ristorante di Marina, potevamo forse farci mancare la “perla”, rara, che ha visto il proprietario di uno stabilimento balneare prendere a secchiate d’acqua i coniugi di Bergamo che avevano deciso di fare tappa, disgraziatamente a Massa, nel tentativo di raggiungere Scarlino, meta ultima del loro viaggio?
I coniugi, dopo aver denunciato il titolare ai Carabinieri, hanno, ovviamente dichiarato che non torneranno più dalle nostre parti! Come dargli torto? In un crescendo da film dell’orrore non si è sentita la voce di nessun politico stigmatizzare la volgarità e l’arroganza di quanto accaduto.
Il messaggio che diamo ai turisti che mandiamo via a secchiate d’acqua non è forse lesivo della dignità (maschile e femminile), che identità veicoliamo del nostro territorio?
Non ho letto commenti, ne piccate proteste per quanto accaduto, nessuno si è scandalizzato, anche se l’immagine dei due turisti “fradici”, è certo la peggiore pubblicità per il nostro turismo e per la nostra amministrazione che potrebbe, quantomeno, costituirsi parte civile nei confronti di soggetti che squalificano la nostra offerta turistica e la città. Invece, silenzio!
Merito al direttore dell’APT che, almeno, a tentato di mettere una “pezza” alla vicenda invitando la coppia a trascorrere una vacanza  a nostre spese in un altro periodo dell’anno, dopo questa rassegna di episodi, al contempo, grotteschi e drammatici, definirsi una città a vocazione “turistica” ci vuole del “fegato”!!!!!!


Giugno 2010
Francesco Sinatti

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