domenica 26 febbraio 2012

Tassi di disoccupazione alle "stelle ed emergenza lavoro"

I cassaintegrati della Eaton in agitazione, toni polemici fra l’amministrazione e Ricciardi per lo sgombero della FERMET (che mette a rischio decine di posti di lavoro), cento posti nelle quaranta aziende da insediare nel consorzio Gesco che non riescono a partire (dopo dieci anni), in combinato disposto con un piano strutturale che tiene in scacco da due anni il settore edile Apuano, impedendo l’impiego di manodopera in attesa della sua approvazione, la variante anticipatrice (PIUSS), che farà di Massa un cantiere a cielo aperto, danno l’idea di quanto l’amministrazione sia in grado di “programmare” investimenti per lo sviluppo e quanto tenga in considerazione il problema occupazionale sul nostro territorio.

Prevenire sarebbe meglio che curare, certo, ma non si possono “inventare” soluzioni dell’ultima ora per rimediare a tutte quelle azioni che avrebbero favorito lo sviluppo e gli investimenti; se le amministrazioni non mettono in campo “chiare politiche di programmazione economica” (di lungo periodo) piuttosto che interventi estemporanei legati al salvataggio di quella o questa azienda, senza trattenere sul territorio chi “crea imprenditoria” (rischiando in proprio).

Le maestranze vadano pure a “sensibilizzare” il presidente di Confindustria, ma si ricordino, al momento opportuno, di chi ha governato questo territorio negli ultimi 25 anni, i 340 dipendenti della Eaton chiedano conto del perché si sprechino ancora i “condizionali” sul piano industriale e ci sia ancora riserbo sul progetto e sui finanziatori a poco meno di tre mesi dalla scadenza della cassa integrazione in deroga.

Non si cerchino confronti sterili e contrapposizioni ideologiche, il “lavoro” con la “L” maiuscola non è ne di destra ne di sinistra, lo facciano presente al sindacato e ai politici che intervengono all’ultimo secondo per cavalcare “il consenso”.

Si sappia! L’uscita dal “tunnel” della crisi è ancora lunga, la ripresa è fragile e potrebbe essere avara di nuovi posti, per contro la disoccupazione sale all’ 8,5% (in previsione 2011 fino al 9,5%) che depurata della cassa integrazione ci porterebbe a un non invidiabile 12,5%, il prossimo anno, con tassi d’occupazione fra i più bassi d’Europa. Chissà cosa ci racconteranno i nostri amministratori nel 2011? Daranno la colpa al governo “Berlusconi”? alla Eaton? alla Confindustria? Come sempre non si guarderà in “casa propria” e alle “non scelte” che si sono fatte per lo sviluppo del territorio!


Settembre 2010
Francesco Sinatti

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