sabato 29 ottobre 2011

“Luci spente” su Massa e sull’amministrazione.

APPENA UN ANNO FA...

La finanziaria 2010 si annunciava, già da tempo, come una manovra “durissima”, “lacrime e sangue”, con tagli ai trasferimenti per gli enti locali e con un inasprimento del patto di stabilità da mettere in “crisi” il bilancio di previsione già fortemente condizionato da variazioni e stanziamenti per PIUSS ed opere connesse.

I commenti del sindaco e dell’assessore al Bilancio sono, come sempre, “catastrofici” e ci annunciano che “…..i soldi non ci sono…” e che sono a rischio le grandi opere a partire dall’Intendenza di Finanza con previsioni di aumento delle “tariffe per i servizi”, quindi delle tasse, con buona pace dei cittadini a partire dal 2011, mettendo le “mani avanti” per gli anni che verranno.

E’ innegabile che gli enti locali, nello specifico il comune di Massa, abbiano problemi a rispettare la “trappola” del patto di stabilità e che risentano dei tagli dei trasferimenti, ma a nulla serve attribuire responsabilità alla precedente amministrazione, perché chi governa si deve confrontare con le “necessità” del momento trovando soluzioni e dando delle risposte.

Senza dubbio diventa più complicato fronteggiare le misure inserite nella nuova finanziaria del governo, con l’undicesimo debito (su 110 capoluoghi) e tributi locali mediamente più onerosi del 25/30% rispetto alla media nazionale e regionale.

A Dicembre 2009 avevo preannunciato, dalle pagine della “Parola”, che l’assessore avrebbe avuto dei problemi di gestione dei flussi di cassa a seguito di acquisti d’immobili e finanziamenti per il PIUSS, ma evidentemente l’amministrazione aveva “programmato” le opere più con criteri di consenso politico che non con un “occhio” al bilancio che, già allora, s’intuiva ne avrebbe sofferto.

Pertanto, è giunto il momento di considerare più realisticamente “tagli” agli sprechi (che ci sono) attuando misure di risparmio e di messa “a reddito” di servizi e cespiti, senza trascurare il recupero dell’evasione fiscale (sui tributi più importanti).

La manovra è “dura”, ma le soluzioni ci sarebbero, se non ci si limitasse a fare “i ragionieri” e si puntasse di più sulla politica economica e sulla programmazione che nell’amministrazione di questa città è sempre stata “carente”, per non dire “assente”, quindi prima di spengere le “luci dei lampioni” accendiamo quelle del “buon senso” che sono sempre spente in città.


Francesco Sinatti

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