giovedì 24 febbraio 2011

Commissione d’inchiesta ASL: consiglieri comunali del PdL assenti

Atti “secretati” dalla commissione d’inchiesta parlamentare sugli “sprechi nella sanità” dopo aver ascoltato l’assessore regionale e alcuni dei dirigenti coinvolti nella vicenda del “buco” di bilancio della ASL di Massa.

Gli organi di stampa hanno argomentato e dibattuto sulle acquisizioni di documenti e riscontri che coinvolgono a vario titolo i principali protagonisti della vicenda con la “novità” della registrazione di una telefonata che coinvolgerebbe il sindaco Pucci nella rimozione dell’ex direttore Del Vino.

L'On. Barani ci ha informato della presenza di diversi assegni circolari, agli atti, intestati a persone fisiche per pagamenti che, allo stato, non riscontrano pezze d’appoggio che ne giustifichino l’emissione e ci ha, poi, mostrato atti ufficiali del bilancio 2008 alterati e manomessi (in diverse sezioni) nel tentativo di “correggere” alcune poste che riguardano i 60 ml di euro residuati dalla fusione delle due USL di Massa e Carrara.

Ma, al di là di questi aspetti “tecnici”, gli sviluppi della vicenda gettano una luce “sinistra” sulla sostenibilità di un debito che l’azienda ha alimentato a partire dal 97 e che ha continuato a “gonfiare”, fino ad oggi, con esposizioni per decine di milioni di euro l’anno che, nessuno lo dice chiaramente, metteranno a “durissima” prova l’erogazione dei servizi sanitari al cittadino con “tagli lineari” (termine tecnico) per dire che s’inciderà sulla “carne viva” servizi, liste d’attesa e personale.

In conferenza stampa c’erano diversi esponenti del centro destra massese, ma fra questi, “misteriosamente”, non vi erano esponenti del PdL comunale di Massa (Come mai? Ci sono motivi che non conosciamo?); un vero peccato che i consiglieri non abbiano colto l’occasione per commentare la vicenda, perché, a questo punto, ci domandiamo se siano interessati o meno ai “rischi” che corre la sanità locale e se intendano prendere delle  iniziative in consiglio comunale o fuori dalle sedi istituzionali riguardo alle coseguenze che questo "salasso" porterà ai servizi sanitari.





Francesco Sinatti


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