lunedì 25 marzo 2013

"Strettissime intese" PD - PDL


Molto pragmaticamente “se la Montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna”, dopo i “quattro ceffoni” rifilati da Grillo al potenziale candidato alla presidenza del Consiglio,  incaricato di sondare le forze politiche disposte a garantire numeri certi ad un governo che dovrebbe nascere nella settimana di “passione”, l’idea, non di “larghe”, ma “strettissime intese” comincia a farsi luce nelle menti di PD.

Del resto l’urlo di disperazione del presidente di Confindustria Squinzi arriva come il fischio dell’arbitro a decretare l’ultimo tempo supplementare prima dei rigori, “non c’è più tempo sta finendo l’ossigeno….fate un governo stabile!”

I marò sono stati rispediti in India, il settennato del presidente Napolitano è al termine e solo un sussulto di responsabilità & coraggio può permetterci di “aggirare” il nodo gordiano di una maggioranza che, fino a ieri sera, non dava cenni di se.

Poi sottotraccia si fa largo un ipotesi, una sigla sconosciuta: GAL, (grandi autonomie e libertà) appena costituita, e formata da 10 senatori fuoriusciti da PdL (7), Lega (2)  grande Sud (1) che dovrebbero fare da “pontieri” fra PD e PdL, permettendo al tentativo del centro sinistra di avere anche una maggioranza al Camera alta con 159 senatori (158 è il minimo). Riusciranno questi senatori a far partire un governo o dovremmo tornare al voto “ob torto collo” ?!

Buon senso consiglierebbe tutto men che nuove elezioni (non decreterebbero assetti diversi da quelli attuali), ma all’italica perversione non c’è limite, dunque potremmo assistere, anche, ad un ulteriore passaggio elettorale prima di consegnare il paese all’incertezza e all’ingovernabilità di un “pasticciaccio brutto all’italiana”.

Popolo azzurro

Francesco Sinatti

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