sabato 18 febbraio 2012

CERMEC: occasione persa per la “credibilità” della politica

L’inchiesta su CERMEC si chiude con 19 avvisi di garanzia emessi dalla Procura di Massa.

Conseguentemente, non essendone giunto alcuno ai massimi vertici delle due città “partecipanti” la municipalizzata, è da ritenere che si sia indagato, escludendone eventuali responsabilità e coinvolgimenti, a loro insaputa; però, se le indagini sono giunte a queste conclusioni per i sindaci, permane un legittimo dubbio sul grado di coinvolgimento, nei gravi reati ipotizzati, per altri indagati colpiti a vario titolo dall’inchiesta.

Le dimissioni da incarichi politici istituzionali, sempre auspicabili in questi casi (al di là del garantismo), non sono state le regola ad avvisi ricevuti, ma anzi, qualcuno ha pensato bene di passare all’attacco replicando senza averLe, preventivamente, rassegnate.

Questi atteggiamenti che, puntualmente, espongono il nostro paese ad una caduta di credibilità internazionale e, più ancora nazionale, della classe politica che lo amministra, dovrebbero essere censurati e imposti dagli organi elettivi dell’amministrazione locale, qualora ciò non accada, stigmatizzati dalla “Politica” che dovrebbe esercitare la necessaria “moral suasion” sui soggetti che non intendono difendersi liberi da incarichi politici e istituzionali.

Considerando le rapide dimissioni del presidente tedesco Wulff, a seguito del coinvolgimento in un inchiesta di profilo ben più limitato di quella appena descritta, ci attendiamo un rapido adeguamento degli standard della politica locale (ed italiana) a questo tipo di atteggiamenti.


 

Popolo Azzurro
Francesco Sinatti

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