mercoledì 7 settembre 2011

Quei misteriosi “punti di accesso assistito ai servizi” chiamati PAAS

Un "cold case" che ha sfiorato il dibattito politico è tornato d'attualità: I PAAS ( 1° puntata)
Chi ha mai sentito parlare di PAAS(*internet point pubblici)? Ho chiesto a diversi cittadini massesi che cosa siano i PAAS e dove si possano trovare questi “punti di accesso non identificati”, nel migliore dei casi mi hanno guardato sorpresi, quando non li hanno scambiati per il servizio autostradale, ma nessuno mi ha saputo dire cosa sono, tuttavia, essendo un servizio per il “cittadino”, i cittadini dovrebbero sapere dove rintracciarli per poterli utilizzare. Invece, non sanno nemmeno cosa siano e dove si trovino.

Eccellente!! Si è raggiunto il massimo della “disinformazione” spendendo soldi “pubblici”(Regione-Comune) per potenziare l’accesso alla rete e alla “società della conoscenza e dell’informazione” senza sapere cosa siano e, soprattutto, dove siano questi servizi, il contrappasso è rispettato, visto che, senza paradosso, non saremmo in Italia e precisamente a Massa.

I documenti in proposito parlano di abbattimento del “digital divide” (divario digitale), ma oltre a non sapere dove siano non si sa, nemmeno, quanti accessi abbiano avuto dal momento del loro insediamento e, soprattutto, quanti siano, ma la questione che mi pongo è se abbiano o meno raggiunto gli standard richiesti per poter essere rifinanziati a partire da quest’anno con il progetto “My Camp PAAS”.

Com’è consuetudine l’esito del progetto non è mai stato reso noto all’opinione pubblica, anche se, giorno 12.11. 2009, con tanto di conferenza stampa, l’assessore di riferimento L. Coppa annuncia il rinnovo della convenzione per i prossimi anni, senza dare alcun riscontro circa i risultati ottenuti dal progetto n°27 del programma n°1 U.O. Organizzazione sistemi informativi e telematici.

La U.O. certifica a bilancio 2008 che i PAAS sono 5, cioè :“…..tali punti sono attualmente 5 e sono dislocati presso le sedi delle circoscrizioni comunali”. I PAAS, però, oggi, come allora, sono 3 e non 5 e sono stati 3 e non 5 per diversi anni (anche se ne stanno completando 2, mentre scrivo 10.3.2010), quindi gli standard non sono stati raggiunti per quanto riguarda il numero dei PAAS alla fine del 2009 (3 PAAS invece di 5 è il 40% in meno).

Pochi sanno, però, che la Regione ha stanziato 75.000 € (5 x 15.000 per PAAS) cofinanziati dal Comune (per il 70% della cifra), pari a 51.000 €, che vanno a sommarsi ai progetto 30.000 € all’anno previsti per il rinnovo della convenzione, come da bilancio 2008 al progetto n°27, con il soggetto che gestisce i PAAS, cioè l’associazione “Sursum”.

Quindi facendo le somme: 75.000 + 51.000 + 30.000 (per il numero di anni di attivazione della convezione) è una cifra consistente (vicina ai 300.000 €) per finanziare un servizio che i cittadini non conoscono e non sanno di poter sfruttare, senza dare nessun riscontro in rendicontazione e ai risultati del progetto all’esito del rinnovo della convenzione con “My Camp PAAS”.

Che ne è stato dei finanziamenti per i 2 PAAS mancanti, che ne è stato della verifica degli standard che la Regione richiede al Comune per il rinnovo e che ne è stato della verifica degli standard e rendicontazione dei finanziamenti ricevuti dall’associazione “Sursum” alla U.O. competente del Comune? Nulla si sa al riguardo.

Nonostante un interpellanza del consigliere Benedetti, che non ha mai “raggiunto” la discussione in consiglio, nonostante che le redazioni dei giornali siano informate da 2 anni, nessuno si decide a darci conto di come siano stati spesi questi soldi che dovrebbero garantire un servizio ai cittadini meno “fortunati”. Il silenzio è d’oro! Ma in questi casi non promette nulla di buono.



3 ottobre 2010

Francesco Sinatti



n.d.r. * I PAAS: (“…… sono un servizio di assistenza che viene offerto ai cittadini per il reperimento dei servizi on line al fine di ridurre gli ostacoli che impediscono l’accesso all’utenza alla società dell’informazione e della conoscenza”, cosi cita il regolamento che li istituisce all’art.1).







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