giovedì 18 agosto 2011

La manovra e i mercati finanziari al “timone” del paese

Una serata all’insegna delle prospettive economiche e degli scenari che la nuova “manovra”, indotta dalle istituzioni finanziarie della CEE, ha imposto al nostro paese, ha animato la notte in centro città sotto il comune, erano presenti gli esponenti di maggioranza e opposizione, nelle persone di Amorose e Volpi, l’ass. provinciale Vatteroni, un sindacalista Cgil e diverse personalità della politica massese, tra cui il sindaco.

Nulla di nuovo sotto il cielo del “bel paese” che non cambia improvvisamente marcia per un “tardivo ravvedimento operoso” nel risanamento dei conti nazionali, ma l’improvviso peggioramento dello scenario economico americano ha risvegliato il rischio debito degli stati comunitari (tutti tranne la Germania) che sono stati travolti dalle vendite di Bond sovrani (titoli di stato) sui mercati internazionali.

Una bassissima crescita indotta da vari fattori, che si sono combinati negli ultimi mesi, in questi giorni, hanno fatto il resto, scatenando una “tempesta” finanziaria ed una crisi di fiducia che sta mettendo in pericolo “la tenuta sociale” del paese, al punto, da costringere il governo a varare, in fretta e furia, una finanziaria senza precedenti per “tamponare” l’emergenza.

Lo scenario internazionale non ammette “arroccamenti” ideologici e ricette preconfezionate per affrontare un “paradigma” della crescita mondiale che è cambiato da un pezzo, vani i tentativi di ripescare i capitali “scudati” autorizzati in parlamento (con l’assenza di 29 parlamentari fra PD e altre forze d’opposizione), “demagogiche” le considerazioni su patrimoniale, abolizione delle province e art.18, stucchevole il dibattito sulla tassazione degli enti locali e del federalismo, che, in un sistema cosi congegnato, ci garantiscono un avvitamento dei consumi interni deprimendoli ancor più.

“Vecchie ricette” che ci hanno permesso di “galleggiare” per, almeno, 15 anni in una diffusa stagnazione dell’economia nazionale senza che nessun governo, di destra o di sinistra, mettesse mano a riforme sostanziali per il risanamento, vedi fisco, pensioni e la pubblica amministrazione in senso lato, che ci avrebbero presentato ai mercati, di oggi, come un paese “degno di credibilità” che ha deciso di cambiare.

Invece No! Si è tirata la corda all’estremo e, adesso, è arrivato il conto di decenni vissuti all’ombra di una crescita drogata dal debito che qualcuno avrebbe poi, molto poi, dovuto pagare, invece, adesso, mentre “la casa brucia”, sarà tutto più difficile e sarà conveniente che la politica, se c’è, faccia il suo lavoro al meglio, trovando la “quadra” per far remare TUTTI nella stessa direzione per il risanamento del paese.

Il tempo è scaduto! Non sono ammessi “balbettii”,“meline” o giochi di convenienza di nessun genere, perché potrebbe non esserci una prova d’appello per "prendere all’ultimo tuffo" questal’accelerazione  di “storia contemporanea”.




Popolo Azzurro

Francesco Sinatti












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