martedì 28 giugno 2011

“La buccia di banana” sulle scale del castello

La "Scala mobile"del PIUSS non si può fare, troppe le problematiche giuridiche, troppi i nulla osta per bypassare la normativa, troppi i dissensi da superare, allora l'amministrazione cosa fa? Si compra il castello Malaspina!!!

Domenica, la notizia è apparsa sui quotidiani, argomentando di un trasferimento dalla proprietà dal demanio al patrimonio del Comune, tutto ciò, facendo passare una proposta per valorizzare il castello stesso in un, più ampio, progetto con la regione nell'ambito del  decantato federalismo demaniale.

Ma la manovra "allunga" legittimi sospetti su quanto accaduto facendo pensare più ad un "escamotage" per aggirare problemi di finanziamento e di normativa più che a una, vera e propria, soluzione che servirà al Comune per reperire quelle risorse che, sinora, NON HA TROVATO per finanziare il PIUSS, semplicemente, perchè non c'erano.

Cioè a dire, il Comune non aveva soldi!! Benissimo, di concerto con la Regione si "passa" il bene in proprietà e quello che non passava dalla "Scale" lo facciamo passare dalla "finestra", con il grimaldello del federalismo demaniale, complimenti!! Non c'è che dire "un operazione a costo zero" per il comune che nel conmtempo si appropria del castello (con la complicità di regione e soprintendenza) con una prestidigitazione degna del mago Silvan, oplà, le scale eccole di nuovo qua!

La forzatura è evidente e non ci fidiamo affatto di questa amministrazione che pur di non "sbattere" la faccia sulle scale del castello sarebbe disposta a comprarsi il monumento più grosso all'arroganza e all'antipolitica che è la "fissa" del sindaco e del suo assessore (sinistra immobiliare) che ormai non possono terminare il mandato lasciando la "Rocca" inespugnata. Occhio, però!! Le bucce di banana non sono finite sulla strada del castello.


Massa, agosto 2010

Il comitato tecnico del Ministero dei beni culturali (quindi Roma) avrebbe dato (il condizionale è d’obbligo) parere negativo alla realizzazione delle scala per il castello Malaspina.

La notizia è di questi giorni, ma in questi casi di solito passa sotto silenzio sui quotidiani, l’amministrazione avrebbe quindi ricevuto un nuovo richiamo a non realizzare la scala da parte del ministero, dopo quelli di Italia Nostra, dei cittadini, della soprintendenza (poi convertita “ob torto collo”) e di molte delle forze politiche che si sono espresse sull’argomento in questi mesi.

Non sappiamo quanto sia vincolante il parere per la realizzazione della “scala”, ma quello che conta sarebbe l’ulteriore “niet” supremo del Ministero che, anche se fosse solo una raccomandazione, porrebbe definitivamente l’amministrazione (se ce ne fosse ancora bisogno) per l’ennesima volta in “minoranza”.

L’amministrazione se ne faccia una ragione ha comunque perso questa “scommessa” insieme a Sindaco e Vice sindaco che, quando ancora avrebbero potuto rivedere le proprie posizioni, hanno scelto il “muro contro muro” contro la volontà dei cittadini e di tutti coloro che chiedevano un ravvedimento (anche tardivo) verso una scelta di maggior buonsenso.

Una sconfitta “morale” dell’amministrazione del “fare” che mostra tutta la mancata partecipazione e poca trasparenza del “metodo” che si è scelto per arrivare ad una vera e propria imposizione.

Se il comitato tecnico del Ministero avesse, veramente, dato parere negativo il progetto (attualmente) ne risulterebbe inficiato con tutto l’iter fin qui percorso, al punto da dover ripresentare il progetto in questione, pagando comunque i professionisti (80.000 €) che fin qui si sono occupati delle “scale” senza che ci sia la certezza di poterle realizzare.

In attesa della comunicato ufficiale  la “melina” e ritardo degli uffici competenti forse permetteranno di metterci una “pezza”, ma ormai è evidente che l’amministrazione scivola sulla più classica “buccia di banana” abbandonata colpevolmente sulle “scale” del castello.


Francesco Sinatti

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