venerdì 3 giugno 2011

"Primarie" per il PdL a Massa


Toni, contenuti e merito, della replica del coordinatore comunale, ai consiglieri “estremisti” del PdL non sono adeguati alla circostanza e alla gravità di quanto accaduto, pur capendo i motivi ispiratori e l’acrobatico “gioco” di equilibri che, quest’ultimo, ha messo in atto, non è condivisibile che gli esponenti del PdL appoggino un iniziativa di un movimento di estrema destra, come “Casa Pound”, e non di centro destra, come sostenuto nella replica sulla stampa (lapsus freudiano).

Con la mia posizione interpreto l’opinione del 90% degli aderenti del PdL, che ribadisco, non hanno intenzione di farsi scambiare per un manipolo di “estremisti” nostalgici, ritenendo, questa iniziativa, sia un “grave errore politico” che rischia di far uscire dal partito, tutti, coloro che si ritengono “moderati” e nel solco di una destra liberal – riformista e di governo.

Quindi, a chi giova un iniziativa del genere?

Non certo al PdL che, come partito, deve intercettare il consenso di un elettorato moderato che nulla ha a che vedere con formazioni di questo tipo; giova, invece, all’attuale maggioranza che, avendo fallito tutti i suoi obiettivi, ha favorito “l’escalation” di disagio sociale riportando le lancette del dibattito politico indietro di 35/40 anni.

Favorire il confronto fra formazioni estremiste FN, Carc, Asp e, adesso, Casa Pound, in città, appartiene ad una logica anacronistica e antidemocratica che abbassa “l’asticella” della politica locale con il rischio di un involuzione violenta per mascherare l’assoluta inconsistenza dell’azione di governo dell’amministrazione Pucci III che, il PdL, non deve favorire.

A prova di ciò, vi sono indizi: gravi, precisi e concordanti, che provano il mancato e consueto intervento dei Carc, il silenzio dell’amministrazione, entrambi tesi a permettere, a questi consiglieri, di strumentalizzare questo evento per gettare discredito e creare divisioni fra le fila del PdL; se cosi fosse il gruppo consiliare sarebbe stato oggetto di una strategia della maggioranza per favorire la conflittualità nel partito e in città rivelandoci che i suddetti rappresentano: il PdL verso la XXVIII Aprile.

Gli esponenti del PdL chiedono le "Primarie", dunque, nel partito massese prendendo le distanze dai consiglieri comunali e dalla loro “subdola stategia estremista" che continua ad alienare consenso al partito per separare, una volta per tutte, nel PdL, "l'anima" di Forza Italia  da quella di AN.

Aderente PdL - Massa

Francesco Sinatti

Nessun commento:

Posta un commento