sabato 7 maggio 2011

I punti PAAS fanno ancora discutere


Appena si sono abbassati i riflettori sulla “querelle” (sul numero) dei punti ad accesso assistito ai servizi internet (PAAS) in città e la polemica si riaccende sui servizi che dovrebbero erogare in combinato disposto con le associazioni dei consumatori.

Ricordiamo che l’amministrazione con un tempismo eccezionale aveva, solo qualche mese fa, adeguato il numero dei punti PAAS sul territorio portandolo da 3 a 5, come dall’inizio della convenzione, visti i finanziamenti erogati da Comune e Regione.

Il consigliere J. Ferri (PdL) chiese esplicitamente chiarimenti sul numero e sui finanziamenti erogati con un interpellanza in consiglio regionale, ma, ad oggi, nulla si sa circa gli sviluppi della vicenda che ebbe come conseguenza l’accesso agli atti amministrativi riguardanti la gestione dei punti stessi (fino a quel momento).

Fatto sta che, nel silenzio dei media, i tanto sbandierati punti PAAS, nel frattempo, promossi per 5, con “sfarzo” di dichiarazioni e promozione per la città, sono diventati 2 al 31.12. 2010 (gli ultimi) gestiti dalle associazioni ADA e AUSER.

La conferenza stampa rilasciata, in questi giorni, dall’assessore alle nuove tecnologie c’informa sulla “firma di un sedicente protocollo d’intesa” con le associazioni dei consumatori per promuovere all’interno dei PAAS servizi a tutela del cittadino senza costi per l’amministrazione e ad attivazione gratuita per l’utente.

Ma per quale motivo il protocollo d’intesa non risulta ancora firmato fra le associazioni e l’amministrazione? Come mai la stretta collaborazione fra i PAAS ed Acu, Adoc, Federconsumatori, Legaconsumatori e AdiConsum viene promossa senza una formale (sostanziale) adesione al protocollo? Perchè tutta questa fretta?

Le associazioni non hanno confermato la firma del protocollo e i servizi non potranno essere erogati a costo “0” per l’utente perché le associazioni hanno l’obbligo di tesserare coloro che richiedono l’apertura di una pratica, in breve, quanto accaduto ha proprio il sapore di una mossa politica per promuovere l’assessore che mettendo “il carro davanti ai buoi” non spiega come concilierà la “rotazione” delle associazioni nei locali dei PAAS vista la presenza di un ufficio legale ADOC presso il punto di Romagnano.

Siamo sicuri che le altre associazioni accetteranno questa situazione senza che i responsabili di entrambe le parti abbiano espresso un chiaro indirizzo condiviso firmando ufficialmente il protocollo aderendo quindi a siffatta convenzione?



 
Francesco Sinatti





 


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