sabato 28 luglio 2012

Un presidente per l'ERP

Le municipalizzate sono “territori occupati dalla politica” che, da sempre, le utilizza per “piazzare” pedine e parcheggiare “trombati” di qualche precedente tornata elettorale; in questo caso, però, non siamo di fronte alla solita “sistemazione parcheggio”, l’ex consigliere L. Panfietti, in quota alla Margherita (due consialiature fa), più celebre per le sue assenze che per l’attività svolta in consiglio, appartiene ad un area politica attualmente all’opposizione in città: il PD.
 
Quale misteriosa e incomprensibile “equazione politica” ha spinto questa amministrazione a scegliere una figura di secondo piano, in area PD, per la presidenza dell’ERP?  In via del tutto teorica, Panfietti, non avrebbe dovuto “correre” per un incarico cosi “ambito” (24.000€/anno), perché appartenente allo schieramento “perdente” nelle ultime amministrative.
 
Ma la politica, non solo, è l’arte del possibile, a volte, fa delle vere e proprie “magie”, cosi il nostro, in modo del tutto casuale, si ritrova presidente dell’ERP più per un gioco di casualità che per volontà dei poteri forti. Tutto ciò è credibile?
 
No! La politica, in questi casi, è una scienza esatta, addirittura “una cambiale”, tutto lascia pensare che il senatore del PD si stia avvicinando alle amministrative 2013 con l’intenzione di candidarsi, o di far candidare un suo uomo, a sindaco della città, mettendo sull’altro “piatto della bilancia” l’ipotetico trasferimento dell’attuale sindaco sugli scranni del parlamento.
 
Del resto il PD (sconfitto) e la XXIII Aprile devono comunque trovare “nuovi equilibri” in città (e non solo), ma, mentre nel “centro sinistra” fervono le manovre politiche, il centro destra tace sui temi di politica locale pur continuando a “litigare” per l’egemonia interna con un gruppo consiliare che si contrappone alle scelte del coordinamento provinciale con il concreto rischio di portare il partito sotto la quota di guardia del 15%.
 
Pertanto, pur infuriando la polemica sui “soldi” che l’amministrazione potrebbe risparmiare azzerando e accorpando consigli di amministrazione delle municipalizzate (e privatizzando alcuni gioielli di famiglia), assistiamo ad una nomina da manuale “Cencelli”, nel più classico stile pesi e contrappesi, che “i poteri forti” impongono come vere e proprie “pagherò” da rispettare.
 
Finché sarà questo il “metodo” nulla di nuovo accadrà in città, a dispetto di ciò che la politica non risolve: lavoro, casa, un territorio più vivibile e produttivo, tutte “chimere” a cui il POTERE non darà risposta perché non ha da temere il consenso dei cittadini! Siamo, però, certi che gli elettori “capiranno” anche nel 2013 votando, ancora, centro sinistra?

Francesco Sinatti
Popolo Azzurro

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