martedì 21 giugno 2011

Piano strutturale: quel "misterioso oggetto" del desiderio


Da mesi si scrive e si parla dell’adozione del nuovo Piano strutturale per la città di Massa, per i più, però, resta una parola dai contenuti sconosciuti e dal significato astratto, nonostante che il sindaco e l’amministrazione si siano prodigati in un “tour di presentazione dell’oggetto misterioso” per i vari quartieri della città.

Il Piano strutturale è invece un documento decisivo in quanto definisce le linee di indirizzo dello sviluppo che dovrebbero ridare una struttura e una fisionomia ad una città che ormai, da anni, ha perso “la sua identità urbanistica” a causa dell’abusivismo edilizio (sanato da molteplici condoni) e dall’accelerazione di massicci processi edificatori nelle zone a ridosso del mare.

La realizzazione di questo documento si è protratta per tutta la legislazione Neri ed è stata ripresa dall’amministrazione Pucci, ma nonostante la lunghezza dell’iter per l’adozione il Piano lascia parecchi interrogativi aperti a cominciare dal “disegno urbano” privo di chiari assi di sviluppo e di una più precisa distribuzione della città che individui i punti strategici e di cerniera rendendola più vivibile e valorizzandone i distretti economici.

In assenza di queste indicazioni si comprende come in realtà il lavoro delle due amministrazioni abbia partorito un idea vaga e approssimativa di Piano lasciando aperte tutte le questioni più importanti.

A cominciare dall’asse del lungomare, che dovrebbe essere il biglietto da visita della città con un recupero della vista della marina che rappresenta la vocazione del viale, proseguendo in direzione Carrara, nella sua parte finale, riconnettendosi al Water front della Partaccia che dovrebbe fungere da connessione con il futuro porticciolo turistico di cui non si rinviene traccia nel Piano.

Per continuare con l’aeroporto del Cinquale che gli elaborati trattano sommariamente non individuando quest’area come strategica per lo sviluppo dei flussi turistici (nel rispetto dell’ambiente) e non prevedendo un potenziamento dell’attività di Protezione Civile.

Infine, la rete viaria, fondamentale elemento di connessione per i flussi interni alla città e per coloro che la raggiungono come turisti, mostra elementi di scarsa integrazione e di palese irrazionalità, come i mancati collegamenti fra la stazione e il centro cittadino, la zona della marina e l’ospedale pediatrico, che risultano tutte destinazioni difficilmente raggiungibili.

Questa breve e parziale panoramica di quello che il Piano avrebbe dovuto esprimere e razionalizzare ci fanno intendere che anche i “motori economici” (che dovrebbero favorire lo sviluppo della città nel prossimo futuro) non sono stati ben identificati dal Piano.

Le misure appena descritte non favoriscono “il turismo” che necessita di una razionale rete di collegamenti e di infrastrutture che permettano il miglioramento dell’offerta turistico alberghiera che superi il modello della RTA (residenza turistico alberghiera) e proponga strutture ricettive di qualità che ci permettano di competere con un offerta che guardi quantomeno al Mediterraneo, come destinazioni turistiche in concorrenza con la riviera Apuana, per non parlare di globalizzazione in senso stretto.

Nemmeno il motore dell’ “artigianato” sembra essere uno degli obiettivi del Piano, tutto ciò perché la collocazione dell’ospedale Unico di Costa renderà la zona non adatta per questioni di viabilità e di contiguità con la zona industriale che il Piano prevede di lasciare inalterata quanto ad estensione e superfici destinate alle attività produttive.

Dopo quasi 20 anni per l’adozione del Piano Strutturale una questione resta aperta, oltre a dare una risposta alle aspettative urbanistiche, questo Piano darà una risposta anche alle emergenza economiche e occupazionali del territorio?

(Evidentemente NO! considerato che è ancor oggi, il famigerato Piano, è sospeso in contenzioso con la Regione Toscana!  urge pertanto mandare "a casa" questa amminsitrazione, alle amministrative del 2013, se non vogliamo uscire dallo stivale passando dalla Sicilia all'Africa!)



Dicembre 2010
Francesco Sinatti
 


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