martedì 15 febbraio 2011

La multisala: una storia “vecchia” 15 anni

Nessuno lo ha ricordato, in questi giorni, ma proposte per l’insediamento “multisala” in zona ex Dalmine arrivarono a metà anni 90 da parte della Warner Bros che intendeva investire nella nostra zona (insieme ad altre aziende come De Tomaso, Merli alte tecnologie, Henraux e Etrusca Fashion).

All’epoca non se ne fece nulla perché c’erano non meglio precisati interessi non convergenti con l’amministrazione Pucci I; oggi, dopo tre lustri, con una situazione occupazionale “disperata”, (allora, non si stava bene, ma non eravamo una repubblica ex comunista), l’amministrazione Pucci III dice “si” al progetto multisala e si palesano forti “frizioni” nella maggioranza che scopre di essere divisa sulla realizzazione.

Molti dubbi e domande vengono alla mente, al punto che attorno a queste iniziative sempre circondate da “cortine fumogene” che spesso celano iniziative poco commendevoli, non si ha mai un riscontro di “metodo” che metta al centro il procedimento con la necessaria condivisione e trasparenza.

Incomprensibile recuperare un progetto vecchio che se non era attuale 15 anni fa, tanto meno lo è adesso; l’amministrazione Pucci III non ha prodotto molto e, quel poco, non è “nuovo”, ma sono vecchie idee “ripescate alla bisogna”.

In zona industriale dovremmo insediare ben altre attività di tipo produttivo (molto più utili e collegate allo sviluppo) che non insediamenti di tipo “ludico” speculativo”, non si è fatto negli anni 90 non ha senso farlo adesso, con una “logica avulsa” da un’idea complessiva di riqualificazione produttiva. Insomma il solito progetto “spot”, ripescato dal passato, per ammannire alla città che si creano “posti di lavoro”: Una “balla” colossale!

Da questa polemica emerge invece tutta la debolezza e la mancanza di idee di una maggioranza disorganica e senza un progetto complessivo di città “nuova” che avrebbe dovuto emergere dal piano strutturale e dal PIUSS, entrambi “azzoppati” da logiche e interessi che nulla hanno a che fare con lo sviluppo della città. Quindi un “NO” secco anche a questa iniziativa da parte del Popolo Azzurro che non ne condivide gli intenti e le modalità di realizzazione.

F.S.

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