venerdì 3 maggio 2013

CONDIVIDO IL PENSIERO DI COFFERATI SUI LAVAVETRI

Il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, ha risposto al post, lo ringrazio e riporto le sue considerazioni.
 
"Caro Grillo,
ho letto la sua lettera. Vorrei tranquillizzarla sulle mie intenzioni. Sono un sindaco e svolgo le mansioni che le leggi e la Costituzione mi assegnano (esattamente come lei stesso ha previsto che le potessi rispondere).
 
Dunque contrasto la illegalità che si è creata nel mio territorio, e lo faccio nell’interesse delle cittadine e dei cittadini che mi hanno eletto.

Per questo è necessario, per me sindaco, arrivare a colpire il racket dei lavavetri che sfrutta anche dei minori, come è necessario debellare il caporalato degli immigrati clandestini, o le azioni criminose promosse a Bologna da persone senza diritto di soggiorno, allo stesso modo con il quale vanno colpite quelle di italianissimi criminali.
 
Ancora, non è giusto accettare passivamente che abituali occupatori di case tolgano il diritto ad un tetto a povere famiglie che aspettano di aver assegnati quegli alloggi.
 
Gli altri esempi che lei mi fa riguardano gravi e importanti temi nazionali per i quali non ho responsabilità dirette. Ma da cittadino non ho mai mancato di battermi a difesa della Costituzione e dei suoi principi fondamentali (dalla giustizia, alla scuola, all’informazione, ai diritti).
 
E a proposito del Governatore, la mia opinione l’ho espressa da qualche anno, da quando ancora segretario della CGIL smisi di partecipare, per coerenza con il mio giudizio, all’assemblea annuale di Banca d’Italia. Ma forse lei non se ne è accorto, e me ne dispiace."
Sergio Cofferati.

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