Da più parti ci si domandava come e con quali motivazioni l’assessore Volpi avrebbe rassegnato le dimissioni, visto che il “quando” era ormai obbligato dall’imminente tornata elettorale.
Le esigenze tattiche di
dimissioni per sancire un candidatura all’opposizione del professore non
avrebbero più avuto senso a due (soli) mesi dalle amministrative. Ma
soprattutto, non avendo preso le distanze, con anticipo e in maniera più decisa
dall’amministrazione, Volpi ha lasciato “legittimi dubbi” sul ruolo che vorrà
assumere, in futuro, nell’ambito della politica massese.
Condivide cioè i risultati
modestissimi e di puro “maquillage” di questa amministrazione? Rimane in linea
di continuità con chi ha governato la città per 25 anni mostrando il lato
peggiore di un regime autoreferenziale e autoritario che ha alimentato il danno
erariale e scandali come: Palazzo Enel, Massa Servizi, Cermec – R/R, i cimiteri
e il dissesto del territorio?
Da “uomo nuovo a messia del Mirteto” il passo è breve ed il Prof.
sembra aver perso proprio la carica che avrebbe dovuto garantirgli una
discontinuità con quanto accaduto fino ad oggi.
La strategia per una nuova
visione della città non è emersa insieme al candidato e, con il passare del
tempo, si è sempre più appiattita sulla tattica attendista dell’assessore -
candidato a sindaco - che sul finale si è trovato “stretto” fra l’ingombrante “ghe pensi mì” di Pucci (che non vuole
le primarie in coerenza con il Suo spirito democratico) ed il PD.
Ovviamente, la potente
macchina d’interessi rappresentata da PD & Pucci, sta cercando di azzerare
Volpi e riproporre il solito accordo a tutela dei loro interessi contro quelli
della città e dei cittadini (in gran parte complici). Riuscirà il prof. ad
uscire dalla scomoda posizione che gli profila un ruolo d’opposizione,
paradossalmente, insieme a Grillini e frattaglie
di PdL?
Si perché nessuno è
autorizzato a pensare che Pucci e PD non vogliano trovare un accordo per
riscuotere TUTTE le cambiali elettorali che sono rimaste in sospeso in questi 5
lustri, a partire dal “fantasmagorico” piano regolatore che condurrà
direttamente al “sacco di Massa” e alla sua cementificazione.
Nemmeno Volpi, a cui resterà
da scegliere se essere “complice”, oppure fustigatore di costumi di un regime
che non ha avuto, e non ha, niente di democratico, trasparente e men che meno
partecipato!
Francesco
Sinatti