sabato 10 marzo 2012

Turismo per "caso"

Mi domando spesso se chi si occupa di turismo in città si svegli, sempre e solo, a primavera della stagione che sta per aprirsi per constatare che non si è fatto nulla per questo settore (anche quest’anno) per poi scoprire che non cambia l’offerta turistica della riviera Apuana dagli anni 60. Chi avrebbe dovuto intervenire, negli ultimi quarant’anni, se non “balneari”, amministrazione comunale e provincia per cambiare le “sorti” del Turismo?


Dove sono state, in questi anni Confesercenti e Ageparc, per constatare, ora, che “i risultati sono disastrosi per questo settore”? Si aspettavano, forse, che gli “indolenti e disinteressati” cittadini massesi si rivoltassero a “furor di popolo” contro l’amministrazione piuttosto che andare a leggersi “La Gazzetta” al sole sulla spiaggia? Chi dovrebbe chiedere un “tavolo per il Turismo” all’amministrazione se non le associazioni di categoria e i balneari?

Inutile lamentarsi, ora, se “i denari” per il “Turismo” sono finiti nel ripascimento “infinito” dell’arenile, che ci è costato un “occhio della testa”, senza ottenere nessun risultato di contrasto all’erosione, inutile lamentarsi se “i balneari”, chiusi fra Bolkestain e il “mare incazzato”, dovranno scendere a patti prima delle aste. Che cosa aspettano a chiedere un incontro all’amministrazione sul piano dell’arenile?

 Inutile lanciare appelli alla cittadinanza se i diretti interessati non hanno la forza di far valere le proprie ragioni, al di là dei sondaggi, si “sporchino le mani” e chiedano risposte alla “Politica”, che in città li rappresenta a pieno titolo, se la “Politica” è ancora capace di darle, al di là degli interessi “privati”, intervenendo su un settore strategico come il turismo fermo al 6% del PIL  a Massa (Italia 11% Turismo su PIL) Chi ha votato la Sinistra e il sindaco Pucci per la terza volta? Votatelo anche nel 2013, se siete soddisfatti!!

 A questo proposito, in tempi non sospetti, ho scritto, ovviamente senza essere pubblicato da Tirreno e Nazione, questo “drammatico” articolo che è stato recentemente ripubblicato sul www.sottoinchiestablogspot.com che riguardava “l’andazzo” della stagione turistica 2010 e domandatevi se il turismo potrà mai funzionare a Massa e dintorni….


Massa: Una città a “vocazione turistica”


“Disgraziatissima”, un superlativo forse non basta a definire la stagione estiva 2010 per la città di Massa, cominciata a giugno inoltrato, per le piogge insistenti, ha visto un crescendo di “siparietti” che hanno messo in evidenza tutte i lati peggiori dell’accoglienza che riserviamo ai turisti che vorrebbero trascorrere un soggiorno gradevole e rilassante per portare con se un buon ricordo delle spiagge Apuane.

 Spiagge corte, in alcuni punti cortissime, tanto da non lasciare il posto a più di un paio di file di ombrelloni, un ripascimento insistito fino al 10 giugno nel disperato tentativo di rimediare ai danni delle mareggiate invernali, i miasmi del dragaggio che allontanano alcuni turisti che pranzavano in prossimità del fiume Versilia ed una polemica al “vetriolo” sulla promozione delle nostre spiagge, con i cartelloni del “lato B” dell’APT, che hanno fatto insorgere tutte le donne della politica locale e l’assessore regionale in persona.

Sembrava che ce ne fosse abbastanza per ricordare il 2010 come anno “horribilis” del turismo massese. Invece no!

Dopo la notizia, che ha fatto il giro della nazione, dell’intossicazione di un centinaio di sordomuti in un ristorante di Marina, potevamo forse farci mancare la “perla”, rara, che ha visto il proprietario di uno stabilimento balneare prendere a secchiate d’acqua i coniugi di Bergamo che avevano deciso di fare tappa, disgraziatamente a Massa, nel tentativo di raggiungere Scarlino, meta ultima del loro viaggio?

I coniugi, dopo aver denunciato il titolare ai Carabinieri, hanno, ovviamente dichiarato che non torneranno più dalle nostre parti! Come dargli torto? In un crescendo da film dell’orrore non si è sentita la voce di nessun politico stigmatizzare la volgarità e l’arroganza di quanto accaduto.

Il messaggio che diamo ai turisti che mandiamo via a secchiate d’acqua non è forse lesivo della dignità (maschile e femminile), che identità veicoliamo del nostro territorio?

Non ho letto commenti, ne piccate proteste per quanto accaduto, nessuno si è scandalizzato, anche se l’immagine dei due turisti “fradici”, è certo la peggiore pubblicità per il nostro turismo e per la nostra amministrazione che potrebbe, quantomeno, costituirsi parte civile nei confronti di soggetti che squalificano la nostra offerta turistica e la città. Invece, silenzio! Merito al direttore dell’APT che, almeno, a tentato di mettere una “pezza” alla vicenda invitando la coppia a trascorrere una vacanza a nostre spese in un altro periodo dell’anno.

Dopo questa rassegna di episodi, al contempo, grotteschi e drammatici, definirsi una città a vocazione “turistica” ci vuole del “fegato”!!!!!!



Giugno 2010
Francesco Sinatti


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