mercoledì 29 maggio 2024

IN MORTE DELLA “SOVRANITÀ” ITALIANA

DUBLINANTI “CIABATTANTI";FRA RABBIA & FRUSTRAZIONE Il trattato di Dublino ha stabilito, agli inizi del XXI secolo, che “il primo porto” di approdo dei “migranti” fosse il luogo di rimpatrio di questi ultimi, qualora fossero stati trovati oltre le frontiere dello stato nazione d’arrivo, in area Schengen. Queste erano, e sono rimaste, le regole che l’Unione Europea si è data, anche se i flussi di migranti agl’inizi del duemila, non erano così consistenti come in questi anni. Le "regole del gioco" sono rimaste più o meno queste, come dimostrato, negli anni, dalle navi adibite dalle ONG, dal numero di sbarchi, dai naufragi e dai morti, nonostante le vibranti proteste, a tratti dell'Italia, e di altre nazioni interessate. Siamo stati coinvolti in una vero e proprio "esodo biblico", del resto, "i ciabattanti" hanno “invaso il Bel Paese”, che nel frattempo, era diventato "brutto e pericoloso", anche a causa dell'inusuale numero di migranti che si sono riversati, senza nessun argine e filtro, sul suolo nazionale. A quel punto, le tensioni di un nazione, al centro di un pauroso declino culturale, religioso, demografico, istituzionale, democratico, economico, sociale, sono deflagrate in mille (e una) contraddizione in tutta la penisola, con governi proni, supini, imbelli "ai diktat di Bruxelles". IL CONTE KALERGI, “IL METICCIATO”: LA DISTRUZIONE DI UN IDENTITA' NAZIONALE Dopo gli ultimi sviluppi, in tema di sovranità nazionale all'interno della UE, tutto si può credere, meno che l'ondata migratoria non distribuita (a ventisette, poi a ventisei), sia da considerarsi casuale, (n.d.r. viste le innumerevoli occasioni in cui le navi delle ONG sono state “pizzicate” a fare “altro” nel mediterraneo). La visione “pan europea” del conte Kalergi, prevedeva l’Unione confederata di stati fra le varie nazioni europee, con la garanzia reciproca della “sovranità ” e il rispetto delle diverse “culture europee”, in contro tendenza alle spinte totalitarie degli anni trenta. Ma in Europa, a seguito della recessione del 2007, abbiamo assistito a grandi flussi di "migranti", che oggi, non definirei più migranti, ma "masse diseredate", confinate, guarda il caso, nei paesi, in cui si può più facilmente aggredire “la cultura giudaico cristiana". Cioè, in paesi dove "la secolarizzazione" della religione e delle culture, ha reso (e rende), (visto il numero di coloro che si sono insediati sul territorio nazionale), più facile un “meticciato", un frazionamento culturale, religioso, perché non regolato da politiche d’integrazione nazionali di forte adesione alla lingua, alla cultura e alle tradizioni del paese d’approdo, da parte dei migranti. Perché anch’esso (il paese) privo, o a debole presenza, di una "vera e propria identità nazionale"! Quale miglior candidata, se non l'Italia? Se anche il “piano Kalergi”, fosse solo una reinterpretazione manipolata di “Hosik”, quanto sta accadendo, non è così lontano da una “sostituzione etnica” di fatto, con flussi asiatici e africani, numericamente sproporzionati rispetto ai cittadini presenti sui territori nazionali d’approdo! Quale “miglior” strategia, per l’Unione Europea, nel opporsi efficacemente ad un “insostenibile accoglienza”? Del resto come sappiamo da tempo la UE, pur essendo “il governo degli Stati aderenti” (al folle progetto dell’Unione), non è interessata al benessere e alle sorti (migliori e progressive) delle società dei paesi aderenti, ma bensì persegue strategie del tutto autonome, come: il sostegno armato a Zelensky e la guerra in Ucraina! Nazione perno, del dissennato disegno “d'infiltrazione”: l'Italia! La nazione che, al meglio, rappresenta l’inconsistenza dell’identità nazionale, già individuata con la famigerata "espressione geografica", dal Metternich, prima (di una sospetta) "unità del paese (1860)", sotto l’apparente guida dei Savoia, teleguidata da massonerie (e diplomazie) delle corti europee franco - inglesi! Pertanto, per l’Italia, si decise la foma di "nazione a sovranità limitata": una sorta di "protettorato", cioè a dire, una nazione “creata in laboratorio”, etero diretta da altre potenze, ma da contrapporre agli imperi centrali: Prussia e Austria Ungheria (nello scenario geo politico dei primi del 900). "1943 L'ARMISTIZIO”, INNO E TRICOLORE FRA SAVOIA E FASCISMO «Noi siamo da secoli calpesti, derisi perché non siam Popolo, perché siam divisi: raccolgaci un'unica, bandiera, una speme: di fonderci insieme già l'ora suonò.» Questa è la seconda strofa dell’inno nazionale che negli anni, recenti, ha subito sorti alterne, passando dall’araldica postura dei “nazionali ascoltanti”, alla più conosciuta rappresentazione dell’inno, con: i “nazionali cantanti”, ma soltanto la prima strofa, cantata, mai la seconda! Che svelerebbe (in un sola terzina) tutta la perfida doppiezza della natura italica, pronta a vendersi “perché divisa”, e per questo “calpesta”, perché senza onore e dignità di nazione, legata “pluribus uno”, alla medesima sorte! La “provincialissima” visione del “Franza o Spagna purché se magna..” , mai fu smentita da ottocento anni a questa parte, dopo che Dante mise definitivamente il sigillo alla “natura dell’Italia” e dei suoi “loschi” abitanti: «Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!» (Purgatorio, canto VI, vv. 76-78) La parafrasi è: «Povera Italia ridotta in schiavitù, dimora di sofferenza, nave alla deriva nel pieno della tempesta, non più signora dei popoli, ma luogo di prostituzione!». L'inno nazionale di “Mameli” la “divina commedia” sono da sempre la "spia", della discordia e della mancanza di unità nazionale, di quanto siano bistrattate le sorti dell'Italietta che, nel 1919, con il "bolscevismo" alle porte, entra nella seconda guerra mondiale, proprio "contro coloro che l'avevano unita", grazie alla montante avversione al sovvertimento del "status quo coloniale". Ne esce (dalla guerra) con una "resa senza condizioni" che ci umilia, ancor oggi, negli allegati segreti al trattato del 10 febbraio 1947, di Versailles, allegati ai quali, neanche i parlamentari possono accedere con interpellanza, senza vedersi opporre "L'OMMISSIS", il segreto di stato, a ottant’anni dalla fine della guerra!!! Puro ORRORE istituzionale, affronto alla libertà, ai diritti dei “sudditi italioti” che sappiamo sottoposti, alla più ampia limitazione, di status di cittadini, derivante dalla "forma" di protettorato (anglo - americano) che a questo condizione ci ha ridotto. In combinato disposto, con le “sinistre”, da sempre avverse all’orgoglio patrio e allo spirito di nazione, che bollarono, sin dalla fine della guerra, come “apologia di fascismo” lo sventolar di bandiera tricolore! Solo due le eccezioni ammesse: le vittorie della nazionale e quella della Ferrari. In altre occasioni, si sarebbe stati tacciati, con alterigia e “sospetto”, di essere “nostalgici” del ventennio “fascio littoriale”, fondamentale passaggio della nostra storia moderna, abiurato, occultato, sepolto, per non dare l’idea di un “risorgente” fascismo che, per contrappasso, ha sempre “aleggiato” in tutti momenti più drammatici della Repubblica (Latino mediterranea), come insulto e vergogna, per la sovranità della "democraticissima" repubblica delle banane, chiamata Italia. ITALIA, “CENERENTOLA 2024” Oggi, sappiamo esattamente che cosa è stata, e cos’è, l’Italia per la UE: una “satrapia” da saccheggiare a proprio piacere, (secondo gli stili ottocenteschi), un campo di concentramento per “ciabattanti”, del mondo, che non servono al sistema Europa, del resto quelli utili alla causa economica sono stati inseriti negli altri stati europei, secondo la regola dei “Dublinanti”: “se sei feccia resti in Italia!” Del resto l’Unione non brilla per tassi demografici, ma brilla come “tasse” per la “causa Europea”, diversissima, (la causa), dagli interessi dei popoli che la “foraggiano”, visto che, con questi danari ha favorito l’acquisto di “misteriosi sieri” (chiamati vaccini) presso multinazionali farmaceutiche, per miliardi. Oggi però, la UE, è sotto inchiesta, in Gran Bretagna, per gli effetti dei “vaccini” somministrati e per le conseguenze, oltre che per procedure stesse che hanno dato luogo a crimini gravissimi! Incredibile a dirsi, l’Italia, al contrario, è, e resta, il laboratorio per: - [ ] esperimenti medici della UE, dalle mascherine obbligatorie, al green pass, ai vaccini, pandemie, - [ ] esperimenti sociali: dall’invasione dei “ciabattanti”, alle città “green, smart” con incorporato il modello cinese (da uno spicchio all’altro della metropoli), cinque G, - [ ] esperimenti sul clima: dalle scie chimiche alle vetture elettriche con colonnine di ricarica annesse, - [ ] esperimenti genetici e sui virus: con lavoratori BLVS4 ad alta manipolazione genetica di virus e dna distribuiti uno per regione (come quelli di Whuan, dove il grande RESET è partito). Congratulations, siete arrivati nel quarto mondo passando dal “primo”! Oggi, più che mai, siamo il vaso di Pandora di tutti i casini del globo che cosa potrebbe succedere se “qualcuno” solleva il coperchio? di Francesco Sinatti

Nessun commento:

Posta un commento